Fronte largo, alleanza strutturale con i Cinque Stelle e i movimenti civici, ritorno al centrosinistra modello Ulivo. È questa la proposta che il segretario pugliese del Pd De Santis porterà alla prima direzione nazionale dei dem dell’era Schlein.
Un primo confronto per cominciare a studiare le strategie in vista delle Europee del 2024, ma soprattutto delle regionali del 2025. Elly Schlein punta ad invertire la rotta rispetto alle politiche rafforzando la posizione del Pd nelle famiglie del socialismo europeo ed insidiando la leadership di Fratelli d’Italia e della presidente Meloni. In vista del fronte largo un primo passo Elly lo ha messo partecipando a Roma alla manifestazione di piazza di Beppe Grillo contro il precariato in cui il fondatore del M5S ha parlato delle “brigate di cittadinanza” con l’invito a indossare “passamontagna” che ha scatenato reazioni scomposte nel centrodestra.
Tornando alla direzione Pd i parlamentari pugliesi fanno sapere che «siamo solo all’inizio del ragionamento visto che le scelte finali sulle strategie e le candidature si faranno ad ottobre».
Per il momento si sta vagliando l’opportunità di schierare sindaci e governatori di centrosinistra, Bonaccinni ad esempio che concluderà fra pochi mesi il mandato alla regione Emilia Romagna, ma anche del campano De Luca mentre non sembra fattibile l’opzione di Emiliano in Puglia. Più probabile l’investitura del sindaco Decaro che potrebbe sfruttare la finestra delle Europee in attesa di candidarsi alla regione Puglia. Intanto proprio alla regione Puglia il clima resta rovente con i movimenti civici a caccia di visibilità e di posti negli assetti di governo dopo i risultati delle amministrative. In questo quadro s’inserisce l’autocandidatura alle europee dell’assessore al personale Sebastiano Leo che punta ad intrupparsi nelle liste renziane di Italia Viva. Un’operazione che passerà prima dalla costituzione dell’intergruppo di centro in consiglio regionale dove dovrebbero confluire lo stesso Leo, i consiglieri regionali ex Azione Ruggero Mennea e Sergio Clemente, Saverio Tammacco, mentre al posto di Francesco Lanotte, passato nel gruppo Misto si tratta con Antonio Scalera, consigliere regionale di centrodestra. Altro fronte caldo nei palazzi regionali resta quello dei rapporti fra Pd, Cinque Stelle e gli stessi civici. Sulla graticola è finito il gruppo grillino guidato dal consigliere regionale Marco Galante.
A scatenare i malumori degli alleati contro il M5S pugliese il ritiro della firma dalla proposta di legge sulla reintroduzione del trattamento di fine mandato. Un dietrofront che non è piaciuto a nessuno dopo che, sostengono i consiglieri civici e del Pd, proprio i Cinque Stelle avrebbero caldeggiato a tutto spiano il ripristino della liquidazione per i consiglieri regionali cancellata due anni fa. Una vicenda che ha innescato dissapori e mal di pancia con pericolosi riflessi sui tavoli di coalizione al comune di Bari in vista delle elezioni del 2024.