ROMA (ITALPRESS) – Il BRA day è la giornata che celebra la ricostruzione mammaria, una procedura fondamentale per la qualità di vita e il benessere psicologico delle donne sottoposte a mastectomia. E il Gemelli partecipa alla giornata con un evento, organizzato dalla professoressa Marzia Salgarello, professore associato di Chirurgia Plastica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ricco di ospiti, tra pazienti, senologi, chirurghi, testimonial e personaggi famosi e articolato in vari momenti, tra i quali una mostra fotografica e una sfilata di moda. “Il manifesto del BRA Day – ricorda la professoressa Salgarello – è un regalo di Astorina, la casa editrice di Diabolik, con il quale i disegnatori ci hanno voluto regalare la carezza di Eva Kant. E’ il loro messaggio di solidarietà e partecipazione al nostro progetto “Donna per Donna”, presentato nel corso del BRA Day”.
Un grande happening dunque dedicato alle pazienti, al quale hanno preso parte la regista Matilde d’Errico, la fotografa Azzurra Primavera, l’attrice Eva Grimaldi, l’artista e cake designer Emanuela Coppini, la giornalista Eliana Astorri, il fotografo Silvio Esposito che ha curato la mostra fotografica ‘Donna per Donnà; i chirurghi senologi Daniela Terribile, della UOC di Chirurgia Senologica di Fondazione Policlinico Gemelli e Patrizia Frittelli, Direttore senologia Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola e Roy De Vita, primario Chirurgia Plastica Istituto dei Tumori di Roma Regina Elena. A conclusione della mattinata, un dèfilè di moda con le donne-pazienti, vestite dallo stilista Gianfranco Venturi. Hanno preso parte all’evento, introdotto dal prof. Marco Elefanti, Direttore Generale e dal professore Giovanni Scambia, Direttore Scientifico di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS anche il professor Riccardo Masetti, direttore UOC Chirurgia Senologica di Fondazione Policlinico Gemelli e il Francesco Schittulli Presidente LILT.
Nel corso della mattina anche un collegamento con altri centri di senologia in tutt’Italia, sotto l’egida della SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica), per uno scambio di pareri ed esperienze con tante pazienti e specialisti. La professoressa Salgarello con i suoi ospiti si sono collegati con il BRA Day ‘itinerantè della SICPRE, per presentare il progetto ‘Donna per Donnà, al quale hanno lavorato 70 tra senologhe e chirurghe plastiche italiane, e dedicato a ‘radioterapia e ricostruzione immediatà.
“E’ questa la condizione nella quale si viene a trovare una donna su tre – spiega la professoressa Salgarello – dopo la mastectomia e la ricostruzione contestuale, si prosegue con il trattamento radiante. Ma la radioterapia impatta in maniera diversa sulle varie pazienti, anche in base alla tipologia di ricostruzione immediata adottata. Nel caso di una ricostruzione effettuata con protesi, il trattamento radioterapico può mettere a rischio di deformità e indurimento della protesi con conseguenti fastidi, che possono arrivare fino a dolori veri e propri e portare dunque a reinterventi, da quelli semplici, consistenti nell’aggiunta di grasso con siringa (lipofilling), a quelli più importanti consistenti nella rimozione della protesi per sostituirla con tessuti della paziente. Al contrario – prosegue la professoressa Salgarello – le pazienti che fin dall’inizio hanno fatto la ricostruzione con i propri tessuti hanno un bassissimo rischio di riportare danni da radioterapia. Le pazienti insomma devono essere informate dei vantaggi e degli svantaggi inerenti ai diversi interventi ricostruttivi, dalla rapidità di esecuzione, alla popolarità della metodica, ai costi per le strutture sanitarie. E’ necessario inoltre informare la paziente del fatto che l’intervento con protesi non è permanente e che dopo un certo numero di anni dovrà essere sostituita; va inoltre spiegato con chiarezza alla paziente che, in caso di radioterapia, la protesi può subire delle alterazioni che possono richiedere dei reinterventi. La ricostruzione con tessuti propri della paziente – prosegue la professoressa Salgarello – prelevati ad esempio dall’addome o dalla zona dorsale, rappresenta una ricostruzione tecnicamente più complessa, più costosa e anche mal rimborsata (ma questo è un problema comune alla maggior parte delle ricostruzioni, visto che esiste il rimborso per la mastectomia, ma non per la ricostruzione immediata), ma dura tutta la vita, non ha necessità di reintervento e, in caso di radioterapia, resiste molto meglio”. Dunque a fronte di un investimento iniziale maggiore, i risultati a lungo termine sono decisamente migliori. “Quando pensiamo a questi interventi insomma – sottolinea la professoressa Salgarello – dobbiamo considerare non solo i costi strettamente economici, ma anche quelli umani e sociali”.
In occasione del BRA Day presentata anche una brochure con tante domande (delle pazienti) e risposte (delle specialiste) su intervento ricostruttivo e radioterapia.
Un punto dolente e fondamentale è quello dei mancati rimborsi dell’intervento ricostruttivo nel caso in cui questo venga effettuato nella stessa seduta della mastectomia (quelli effettuati in un secondo tempo sono invece riconosciuti da un DRG dedicato). “Lo scorso mese – ricorda la professoressa Salgarello – abbiamo organizzato alla Sala Zuccari del Senato un evento per attirare l’attenzione delle istituzioni sull’annoso problema del mancato rimborso della ricostruzione immediata. Un problema troppo caldo per essere ancora ignorato. E’ un argomento questo che tocca in maniera trasversale tutte le donne perchè una su 8 avrà nel corso della vita un tumore al seno e il 30-40% di queste subirà una mastectomia, per cui avrà bisogno di una ricostruzione, che per fortuna negli ultimi anni, è arrivata ad interessare almeno la metà delle donne italiane. Ma il nostro scopo è che arrivi a tutte. La ricostruzione immediata non ha ancora un codice, ad essere rimborsato è solo l’atto della mastectomia, non quella immediata, che deve diventare la regola. Oggi sempre di più cerchiamo di terminare nell’atto chirurgico della mastectomia, con la ricostruzione, senza rimandarla ad un secondo tempo o peggio di non farla affatto. Ci battiamo – conclude la professoressa Salgarello – perchè la ricostruzione venga effettuata lo stesso giorno della mastectomia, se possibile. Ma nessuno la rimborsa. E gli ospedali che decidono comunque di offrirla alle loro pazienti, come il Gemelli, vanno in deficit”.
– foto ufficio stampa Policlinico Gemelli –
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