Noi “vogliamo vincere e per questo stiamo attrezzando le liste migliori e più competitive”. Nel centrodestra non è solo Fratelli d’Italia che punta a un risultato importante alle prossime elezioni regionali. Anche gli altri due partiti, Forza Italia e Lega, sono alle prese per “rafforzare” le griglie dei candidati. Tuttavia, la differenza tra i berluscones e i salviniani, rispetto ai meloniani, starebbe nell’equivalenza tra le due formazioni politiche.
Infatti, i due partiti della coalizione di centrodestra, stando ai sondaggi nazionali, si sono stimati l’uno vicino all’altro, con Forza Italia al di sopra di alcuni decimi di punto in percentuale. Di conseguenza, la lotta nei territori diventa più aspra proprio per accaparrarsi qualche seggio in più. Anche se i forzisti sono avvantaggiati dall’esprimere il candidato presidente che, inevitabilmente, trainerà tutto il partito. Tuttavia, spiega un esponente di primo piano della Lega “noi vantiamo l’ingresso di Puglia popolare che potrebbe rappresentare proprio quel valore aggiunto”.
Se anche «vi fosse un eletto in più – spiega un forzista di rango – non sarebbe certo di provata fede leghista. Di conseguenza, mi sembra che per gli uscenti questo valore aggiunto è a saldo zero. Senza dimenticare che con noi ci saranno invece Noi Moderati e Udc, altre due formazioni importanti”. Così, analizzando i nomi in campo nel collegio di Bari, troviamo per la corsa alle regionali il neoleghista Nicolò Cassano, figlio del leader di Pp Massimo, dato per candidato. Nicolò Cassano “andrebbe a rafforzare una delle liste meno robuste”, dove però c’è già Fabio Romito. A differenza di quelle di Taranto e Foggia, con quest’ultima che conta ben due uscenti: Joseph Splendido e Napoleone Cera. Mentre a Lecce si guarda con ottimismo “alla doppia cifra”.
Altri scenari
Situazione più dinamica in Forza Italia, dove l’obiettivo è di confermare almeno i sette attuali consiglieri, grazie l’arrivo dell’ex renziano, Massimiliano Stellato, e “perchè no eleggerne qualcuno in più”, visti gli ingressi promossi dal coordinatore regionale, Mauro D’Attis. Infatti, il potenziale candidato presidente sta raccogliendo in giro per la regione una serie di adesioni che potrebbero portare a candidature di peso, come quella di Antonio Caprio, segretario dell’Ugl nella Bat, e dell’ex parlamentare Micaela Di Donna (Udc), in Capitanata. Allo stesso tempo, potrebbe influire la decisione della segreteria nazionale, annunciata alcuni giorni fa dal leader Antonio Tajani, di far correre come capilista i parlamentari eletti nei territori. Una ipotesi che metterebbe in campo esponenti con una decisa notorietà, capaci di attrarre un voto di opinione e di contenere l’astensionismo.
Intanto, si attende la decisione ufficiale da parte dei leader nazionali sul candidato presidente, che è legata al destino del Veneto. Perchè solo dopo l’intesa nella regione del Nordest si parlerà nella coalizione di Puglia e di Campania e secondo i rumors romani che circolano “non avverrà prima del 5 settembre”.