La Regione Puglia si sta attrezzando per tempo per far fronte alla lotta agli incendi boschivi che tornano puntuali ad ogni estate. Obiettivo dotarsi di una flotta autonoma di aerei anti incendio. Una svolta annunciata sulla quale la giunta regionale ha investito ben 10 milioni di euro che prevedono la copertura del servizio per i prossimi tre anni, fino al 2028, e puntano a dotare la Protezione Civile pugliese di una flotta aerea antincendio autonoma senza dover ricorrere alle chiamate d’emergenza alla sede centrale di Roma.
La società specializzata
I mezzi saranno forniti da una società esterna specializzata, che sarà selezionata attraverso un bando di gara in fase di espletamento. Un cambio di passo necessario visto che alla fine di ogni estate ci si ritrova puntualmente a fare la conta dei danni milionari per centinaia di roghi, spesso di natura dolosa, affrontati con armi spuntate.
L’Adriatico scoperto
Attualmente, infatti, l’intervento dei 30 aerei nazionali è ostacolato da una criticità logistica: i mezzi in dotazione alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco decollano da basi, 21 in tutto, dislocate solo sul versante tirrenico. L’Adriatico è totalmente scoperto. Un vuoto inammissibile che comporta ritardi nelle operazioni di spegnimento e soccorso in quanto gli aeri sono costretti a coprire centinaia di chilometri prima di raggiungere il fronte del fuoco. Da qui i ritardi, spesso fatali, per il salvataggio di boschi, macchia mediterranea ed oasi naturali, come i parchi ad esempio presi costantemente di mira dai piromani.
I tempi
«Ridurre i tempi di intervento – spiega l’ingegner Barbara Valenzano, a capo della protezione civile pugliese – ci consentirà di limitare i danni garantendo maggiore efficacia e qualità negli interventi considerando i mezzi avanzati già in dotazione alla Protezione Civile per geolocalizzare il territorio in tempo reale. La distanza minima che abbiamo calcolato per ottimizzare gli interventi è di circa un ettaro. Pensiamo di poter dislocare aerei anti incendio e canadair all’aeroporto di Foggia, ma sono in corso valutazioni». Anche lo scorso anno si era registrata la partecipazione ad una gara, andata deserta.
«Il rischio è concreto – ammette l’ingegner Valenzano – ma se dovesse accadere ci rivolgeremo alla Protezione Civile nazionale affinché intervenga per colmare il vuoto presente sulla dorsale Adriatica che non dispone di basi aerei e mezzi antincendio lasciando sguarnite intere regioni come Puglia e Abruzzo, una grave anomalia che va subito affrontata».
La stagione anti incendi del 2024 è andata «nettamente meglio rispetto al passato, gli incendi si sono ridotti del 50% così come i danni che alla fine sono risultati al di sotto del 50% della media registrata negli ultimi dieci anni. Speriamo sia di buon auspicio anche per la prossima estate che s’annuncia bollente».