Suzuki Moto pianifica la strategia di sviluppo fino al 2030

TORINO (ITALPRESS) – Tutto prese il via nel 1909 quando Michio Suzuki, fondatore di Suzuki, realizzò, nel laboratorio della città natale di Hamamatsu, un telaio innovativo, capace di lavorare i tessuti in modo veloce, preciso, unico per l’epoca, il suo obiettivo era migliorare le condizioni di lavoro e di vita di sua madre, tessitrice di magnifiche stoffe. Suzuki fu protagonista di una crescita inarrestabile che la portò alla leadership mondiale del settore e utilizzò le competenze meccaniche acquisite nello studio del moto alternato dei telai per progettare nel 1952 un motore alternativo che spinse la bicicletta a motore “Power Free”, il primo veicolo a due ruote Suzuki. Da allora, Suzuki ha mantenuto queste solide basi e ha costantemente lavorato per mantenere il focus sull’ obiettivo di fornire “prodotti ricchi di valore” concentrandosi sul cliente.
Oggi Suzuki pianifica la sua esclusiva strategia di sviluppo per l’anno 2030 che si fonda appunto su tre colonne portanti: il principio di produzione “Sho-Sho-Kei-Tan-Bi (più compatto, meno numeroso, più leggero, più contenuto, più ordinato)”, il “Lean Management”, che enfatizza la flessibilità, l’agilità e lo spirito di sfida il principio delle “Tre realtà”, che tralascia l’impraticabilità e si concentra sul luogo, sulla cosa e sulla situazione reali. Suzuki introdurrà una motorizzazione EV nell’anno 2024, per i motoveicoli utilizzati per il trasporto quotidiano, ad esempio per andare al lavoro, a scuola o per altre esigenze di trasporto individuale. Suzuki prevede di lanciare 8 modelli entro l’anno 2030 con una percentuale di motorizzazioni EV del 25%. Per quanto riguarda le motociclette di grandi dimensioni per il tempo libero, si valuta l’adozione di carburanti a zero emissioni.
In base alla data stabilita da ciascun governo, Suzuki punta a raggiungere la neutralità di carbonio in Giappone e in Europa entro il 2050 e in India entro il 2070.
La Casa di Hamamatsu continuerà a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati relativi alla neutralità di carbonio per ogni regione, basandosi sulla volontà di ampliare le scelte dei suoi Clienti e di fornire prodotti e servizi che soddisfino le esigenze di ciascun paese in cui sono presenti i prodotti Suzuki.
Promuove anche la “Suzuki Smart Factory Creation” immaginando come dovrebbe essere la produzione nel 2030, per continuare ad assicurare i mezzi di mobilità per le persone in tutto il mondo. Tutto ciò combinando il principio di produzione Suzuki “Sho-Sho-Kei-Tan-Bi (più compatto, meno numeroso, più leggero, più contenuto, più ordinato)” con la digitalizzazione, ottimizzerà, minimizzerà e semplificherà il flusso di dati, di materie ed energia.
Grazie a queste iniziative, Suzuki diventerà più snella con l’obiettivo della neutralità delle emissioni di anidride carbonica. Presso lo stabilimento di Hamamatsu, che è il fulcro della produzione di motocicli, attraverso la riduzione dell’uso di energia e la conversione in energia rinnovabile, compreso l’ampliamento degli impianti di produzione di energia solare, l’impianto si prefigge ora di raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio nell’anno fiscale 2027, anticipando l’obiettivo iniziale del 2030. Utilizzando il know-how acquisito nello stabilimento di Hamamatsu, Suzuki lo estenderà anche agli altri impianti produttivi, per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio di tutti gli impianti nazionali nel FY2035.

foto: ufficio stampa Suzuki Italia

(ITALPRESS).

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