Opel presenta Vivaro-e Hydrogen, primo van alimentato a idrogeno

MILANO (ITALPRESS) – Sostenibilità, autonomia ed efficienza. Sono questi i punti di forza di Opel Vivaro-e Hydrogen, il nuovo motore a celle a combustibile interamente alimentato ad idrogeno e già installato su diversi modelli di van di Opel-Stellantis. Il motore è stato presentato oggi a Milano allo Joy-Hub di via Mecenate. “Opel Vivaro-e Hydrogen è un veicolo elettrico a celle a combustibile. Qual’è il principio di rifornimento? Facciamo rifornimento di idrogeno in tre minuti. Dai serbatoi, l’idrogeno passa alla cella a combustibile dove viene miscelato con l’aria presa dall’ambiente circostante. Così si produce elettricità e l’unico prodotto di scarico è il vapore acqueo. Quindi è effettivamente un veicolo a zero emissioni” spiega a Italpress Lars Peter Thiesen, Hydrogen & Fuel Cell Deployment Strategy. Il principio è infatti sfruttare l’energia prodotta dalla reazione chimica tra idrogeno e ossigeno per alimentare il veicolo. L’idrogeno viene stoccato in 3 serbatoi da 4,4 kg e ad una pressione di 700 bar. Nel passaggio alle celle a combustibile (poste sopra il motore elettrico nella parte anteriore del veicolo) la pressione del gas è ridotta in un duplice passaggio approssimativamente a 1 bar.
Alla stessa pressione, viene immesso nella cella l’ossigeno preso dall’aria circostante. A questo punto avviene la reazione elettrochimica per generare energia: questa viene accumulata facendo reagire l’idrogeno e l’ossigeno mediante membrane umidificate e dotate di catalizzatori al platino. Il tutto ad una temperatura di circa 80 gradi. Dalla reazione viene “separato” il singolo elettrone dell’idrogeno che entrando in circolo nel motore genera energia, caricando anche la batteria del veicolo. Mentre il protone dell’idrogeno reagirà con l’ossigeno generando vapore acqueo. Oltre ai ridotti tempi di ricarica, il motore ha un’autonomia di 400 km (350 garantiti dall’idrogeno e 50 dalla batteria). Inoltre l’energia può essere ricaricata anche in frenata.
Altro vantaggio è che le dimensioni del motore e dei serbatoi dell’idrogeno sono stati concepiti per mantenere inalterato il volume di carico del van. Sul fronte del mercato, si sta assistendo ad una forte crescita in due importanti stati europei: Francia e Germania. Entrambi i mercati hanno infatti deciso di stanziare circa 9 miliardi di euro per il potenziamento delle rispettive reti di rifornimento ad idrogeno. Basti pensare che attualmente in tutta Europa ce ne sono solo 200, ma l’obiettivo è arrivare entro il 2030 a 10 volte tanto. La situazione migliore resta quella tedesca. In Germania la rete di stazioni di rifornimento ne conta circa 100, attive h24, sette giorni su sette. Tutte in grado di fornire idrogeno a 700 bar (quindi già stoccabile nei serbatoi) ad un prezzo fisso nazionale di 12,85 € al chilo.
“Per quanto riguarda la sostenibilità, al momento ci sono già veicoli completamente elettrici a batteria e quindi a zero emissioni – spiega Thiesen – Vi sono però dei clienti per i quali questi veicoli non vanno bene: ad esempio, le aziende il cui personale gira con un veicolo che porta a casa la sera dove magari non dispone dell’infrastruttura per ricaricarlo e deve per forza parcheggiarlo per strada per poi riprenderlo il giorno dopo. In questo caso l’unica soluzione per avere un veicolo a zero emissioni è proprio quella di avere un veicolo elettrico con le celle a combustibile”.

foto: xh7

(ITALPRESS).

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