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Eolico offshore nel Salento, Pagliaro: «Minaccia sempre più vicina. Facciamo fronte comune per contrastarlo»

La «minaccia» del «mostro eolico offshore» di Odra Energia al largo delle coste di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca «si fa sempre più vicina». Ad affermarlo è il capogruppo de La Puglia domani in consiglio regionale, Paolo Pagliaro, commentando «il piano pubblicato il 26 novembre dalla società proponente sul sito del Ministero…

La «minaccia» del «mostro eolico offshore» di Odra Energia al largo delle coste di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca «si fa sempre più vicina».

Ad affermarlo è il capogruppo de La Puglia domani in consiglio regionale, Paolo Pagliaro, commentando «il piano pubblicato il 26 novembre dalla società proponente sul sito del Ministero dell’Ambiente, che doveva essere rivisto alla luce delle osservazioni giunte da Comuni, Enti e cittadini» ma che «di fatto conferma lo scenario progettuale».

Per Pagliaro si tratta di «fumo negli occhi la riduzione da 90 a 73 del numero di pale galleggianti, che restano alte quasi 300 metri, e l’allontanamento di appena 2 chilometri dalla litoranea».

Il consigliere regionale parla di «una farsa e un’offesa a tutte le amministrazioni comunali, alle associazioni e ai cittadini che si sono mobilitati con noi contro questo scempio fin da novembre 2021, aderendo – aggiunge – alla grande manifestazione di protesta a Porto Miggiano».

Pagliaro ricorda che hanno «deliberato parere contrario» alla realizzazione di un parco eolico offshore «il presidente e l’assemblea dei sindaci della Provincia di Lecce, 72 consigli comunali e del territorio, la Pro Loco e il Parco regionale naturale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase. Ma Odra ha tirato dritto – nota il capogruppo de La Puglia domani -, passando sulla testa del territorio e ignorando le sue legittime proteste».

Pagliaro spiega che «ora il ministero ha concesso soltanto quindici giorni di tempo per presentare osservazioni al progetto. Quindi, entro l’11 dicembre dobbiamo fare fronte comune per contestare tutte le criticità di un piano scriteriato che – conclude Pagliaro – persegue il massimo profitto per l’azienda sacrificando il valore paesaggistico, storico e culturale di un’area che dev’essere preservata con ogni mezzo».

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