ROMA (ITALPRESS) – Firmati al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso, due importanti contratti da oltre 285 milioni complessivi per potenziare le capacità tecnologiche dell’industria italiana per l’accesso allo spazio. L’obiettivo è sfruttare le capacità esistenti in Italia, attraverso i programmi, Vega C e Vega E, e realizzare le prossime generazione di motori con caratteristiche eco-sostenibili che faranno parte delle future famiglie di lanciatori spaziali europei. L’iniziativa rappresenta un passaggio importante per l’implementazione del “Next Generation EU” e utilizza fondi del Pnrr, pari a oltre 1,2 miliardi, affidati ad ESA con una convenzione. Alla cerimonia erano presenti anche il direttore dei trasporti spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea, Daniel Neuenschwander e l’Ad di Avio, Giulio Ranzo, appaltatore principale. “La firma di oggi è importante per il raggiungimento degli obiettivi Pnrr per lo spazio. Ancora una volta viene ribadito il nostro impegno su un settore determinante, in cui l’Italia può e deve avere un ruolo di leadership grazie al lavoro fatto dalle imprese italiane, la cui tecnologia riscuote unanime riconoscimento”, ha dichiararo il ministro Urso durante la cerimonia di firma. “La sigla di oggi è la prima pietra miliare di un percorso che sarà certamente positivo. Non posso che augurare il miglior successo alle iniziative e ai progetti che scaturiranno da questi due contratti, che valorizzeranno l’intera filiera del comparto”, ha aggiunto. I due progetti saranno guidati da Avio come appaltatore principale supportato da una filiera d’eccellenza fatta da importanti realtà industriali italiane, da startup e piccole/medie imprese, nonchè da centri di ricerca e università. Il primo contratto, Space Transportation System (STS), finanziato con 181,6 milioni sarà dedicato allo sviluppo entro il 2026 di un dimostratore in volo di nuove tecnologie e progetti per un lanciatore con motori a ridotto impatto ambientale. Il secondo programma High Thrust Engine (HTE) finanziato con 103 milioni sarà invece dedicato allo sviluppo di un nuovo motore ad alta spinta, anche questo a basso impatto ambientale, per arrivare a un primo test di qualifica a terra entro il 2026.
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-foto ufficio stampa Mimit-