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Per Francesco ho pianto, la sua eredità non sia dispersa

In queste ore di tristezza, di emozioni e insieme di riflessione, seguite alla scomparsa di Papa Francesco, sono stato sollecitato da molte persone amiche e da moltissimi conoscenti a manifestare, per iscritto, il mio sentimento, il mio stato d’animo, il mio pensiero. Per un innato senso del pudore, di fronte al tripudio artificioso di tante dichiarazioni, non di rado del tutto banali e puramente autoreferenziali, finora non mi ero espresso e non intendevo farlo.

Nella notte trascorsa, poi, insensibile ai fusi orari, una carissima amica, una grande architetta argentina, mi ha mandato, da Buenos Aires, il seguente ineludibile messaggio: “Carissimo Raffaele, mi piacerebbe conoscere cosa provi per la morte di Papa Francesco. Aspetto la tua risposta, se vuoi darmela”. Nottetempo, quindi, ho abbandonato il riserbo, che mi ero imposto, e le ho scritto, pensando di rispondere anche a quanti mi hanno affettuosamente interpellato: “Amatissima, ho pianto quando fu eletto e prese il nome di Francesco, una rivoluzione in un solo nome, alla quale è rimasto sempre fedele, e ho pianto lunedì mattina! Speriamo che il successore sia all’altezza della situazione, perché la Chiesa è ad un passaggio vitale per la sua stessa sopravvivenza temporale. L’eredità spirituale di Francesco, cioè il ritorno, non a parole, ma negli atti e nei fatti, ai valori autentici del Vangelo, e del Cristo d’amore per i più deboli, non può assolutamente andare dispersa. Anche perché non ci saranno altri appelli futuri! Le sfide del domani, non lontano, ma prossimo, per il mondo e, in primis, per la Chiesa cattolica, la nostra chiesa, la chiesa universale, sono drammatiche. È in gioco la stessa sopravvivenza del genere umano! Per questa paventata apocalisse della Storia ho pianto!”.

Il commento lapidario dalla periferia del mondo: “Mi sento commossa davanti al tuo sentire! Sono completamente d’ accordo con te, dal profondo dei miei sensi”. Una amara consapevolezza condivisa, un senso di vuoto, altalenante tra timori e speranze: la speranza cristiana di Francesco!

Raffaele Lauro è scrittore, già prefetto e senatore

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