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Cultura e Spettacoli

“Come panni al sole” di Rosanna De Mola

Ci sono libri che nascono da un’urgenza, personale e sociale. “Come panni al sole” (edizioni Gelsorosso) di Rosanna De Mola è uno di questi, il racconto di una vita messa sotto gli occhi di tutti, sciorinata come i panni del titolo, inzuppata di sentimenti e amore, strizzata dalla paura e dal dolore. L’autrice ripercorre le sue esperienze senza giri di parole o infingimenti, dalla perdita improvvisa del fratello alla rivelazione della sua omosessualità, affidando l’amarcord a piccoli capitoli, ognuno con un titolo evocativo, come se ogni momento narrato venisse alla mente come un album di fotografie, e così il ricordo della sua casa d’infanzia si intitola ‘Caffè’, quello delle confessioni materne invece ‘Rossetto’, e così per tutto il corso di queste pagine che De Mola preferisce non chiamare memorie.

«E’ nato tutto per caso, non volevo scrivere un libro – lei che coi libri convive tutti i giorni, visto che lavora nella più grande libreria barese, ndr – avevo messo insieme delle pagine, delle amiche le hanno lette e mi hanno convinta a pubblicarle. Sono parole che avevo scritto in un giorno dell’estate di due anni fa, poi rimasero chiuse in un cassetto, è stata la perdita di mio padre a spingermi a riprenderle. Da allora tutto è stato un fiume in piena». L’autrice attraversa la perdita e acchiappa la vita, non dimentica la difficoltà di vivere la propria omosessualità alla fine degli anni ‘80. «Era un’altra epoca, allora fu una botta per la mia famiglia, che aveva sempre immaginato una vita diversa per me, ultima di sette figli, stravolsi l’ordine prestabilito». De Mola non parla però solo di se stessa, anzi, si concentra sulle vicissitudini di un’intera famiglia, tirando fuori persino vecchie e incomprensibili usanze, come quella di verificare l’illibatezza delle spose, in un andirivieni tra passato e presente che ha un certo sapore proustiano. Ribadisce spesso il fatto di essere ultima di sette fratelli, come se quel numero e quei fratelli e sorelle fossero un muro portante, su cui far reggere una casa.
«Dopo essermi aperta con loro, mi hanno sempre supportato, sei e sarai sempre mia sorella, mi dissero. Tutto il mio percorso è stato complesso, un matrimonio nel 2017 e l’arrivo di due bambini, che sappiamo bene per legge non possono essere riconosciuti da entrambi i coniugi come figli». Ma questa è un’altra storia. Ro, come le piace farsi chiamare, non ha nessuna remora nel raccontarla. «Sono sicura che la società reale è pronta, molto più delle leggi che dovrebbero tutelarla». Il suo pensiero vola ai genitori. «Solo col loro sostegno ho capito che potevo andare fuori e non avere paura». “Come panni al sole” sarà presentato il 12 marzo alla Feltrinelli di Bari alle 18, all’Officina degli Esordi (via Crispi) alle 21 il 19 marzo, sono previste presentazione anche a Modugno e Taranto.

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