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Tregua di Pasqua in Ucraina, Putin proclama la pausa del conflitto. Zelensky: «Inaffidabile»

«Il presidente russo» Vladimir Putin «ha proclamato una tregua pasquale. La Russia cesserà tutte le azioni militari dalle 18 (le 17 italiane) del 19 aprile a mezzanotte del 21 aprile (le 23 in italiane)». Lo riporta il Cremlino sul canale Telegram. «Sulla base di considerazioni umanitarie, a partire dalle 18 di oggi fino alla mezzanotte di lunedì, la parte russa proclama una tregua pasquale. Ordino che tutte le azioni militari siano interrotte per questo periodo», ha detto Putin. «Prevediamo che la parte ucraina seguirà il nostro esempio. Allo stesso tempo, le nostre truppe devono essere pronte a respingere eventuali violazioni della tregua e provocazioni da parte del nemico, nonché qualsiasi sua azione aggressiva», viene riferito. Lo riporta Interfax.

Zelensky: «Da Putin altro tentativo di giocare con vite umane»

l presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito il cessate il fuoco annunciato da Vladimir Putin per Pasqua «un altro tentativo di Putin di giocare con le vite umane. Per quanto riguarda l’ennesimo tentativo di Putin di giocare con le vite umane, in questo momento gli allarmi aerei si stanno diffondendo in tutta l’Ucraina. Alle 17:15 sono stati avvistati droni d’attacco russi nei nostri cieli. La difesa aerea e l’aviazione ucraina hanno già iniziato a lavorare per proteggerci», ha scritto Zelensky su X. »I droni Shahed nei nostri cieli rivelano il vero atteggiamento di Putin nei confronti della Pasqua e della vita umana», ha aggiunto 

Usa pronti a riconoscere Crimea russa. Kiev smentisce di essere d’accordo al 90% con il piano Trump

Gli Stati Uniti sono disposti a riconoscere il controllo della Russia sulla Crimea, nell’ambito di un ampio accordo di pace tra Mosca e Kiev. Lo riferisce Bloomberg citando fonti informate. Secondo il New York Post il ministro della Difesa ucraino ha comunicato ai funzionari americani che Kyiv è “al 90%” favorevole al quadro di pace proposto dal presidente Trump, presentato a Parigi questa settimana dal segretario di Stato Marco Rubio e dai due inviati speciali incaricati di porre fine all’invasione russa, ha riferito venerdì un alto funzionario dell’amministrazione a The Post. 

Ma poi arriva la smentita del ministero della Difesa ucraino, che afferma di «non prendere decisioni politiche» e pertanto di non poter effettuare «valutazioni percentuali». «Abbiamo diverse posizioni di principio: abbiamo sostenuto la proposta statunitense di un cessate il fuoco completo l’11 marzo, mentre la Russia non ha sostenuto la proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti e continua a colpire quotidianamente città e infrastrutture ucraine, «in queste condizioni, non è chiaro come si possa discutere o misurare in ‘percentuali’ i progressi di qualsiasi dialogo».

Nella dichiarazione viene sottolineato che per Kiev la «domanda chiave è come garantire che la proposta di cessate il fuoco possa funzionare e possa essere monitorata in modo affidabile. Restiamo in dialogo costruttivo con i nostri partner americani e siamo pienamente impegnati a porre fine a questa guerra».

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