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Tamponi prenotati, ma trovano chiuso il drive-trough

Una cinquantina di utenti ieri si sono recati presso l'ospedale Perrino di Brindisi per effettuare (su regolare prenotazione comunicata dalla Asl) il tampone, salvo trovare chiuso il Drive-In. Una situazione che ha creato rabbia e sconcerto e qualcuno ha chiamato i carabinieri per segnalare il disservizio. È accaduto infatti che a molti cittadini era stato…
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Una cinquantina di utenti ieri si sono recati presso l’ospedale Perrino di Brindisi per effettuare (su regolare prenotazione comunicata dalla Asl) il tampone, salvo trovare chiuso il Drive-In. Una situazione che ha creato rabbia e sconcerto e qualcuno ha chiamato i carabinieri per segnalare il disservizio. È accaduto infatti che a molti cittadini era stato comunicato per tempo che ieri il servizio sarebbe stato sospeso, ad altri invece il messaggio sms o la telefonata non sono mai arrivati.

Giusto il giorno prima la Asl si era scusata per i disservizi causati dal superlavoro imposto dalla nuova ondata di contagi e dal moltiplicarsi di tamponi.
Gli ultimi due mesi del 2021 sono stati infatti contrassegnati da un’impennata di contagi: a novembre i positivi in provincia di Brindisi erano 881 e sono diventati 4.184 a dicembre, con un incremento del 460%. Questi aumenti hanno prodotto effetti sull’attività di tracciamento dei contatti, sull’esecuzione dei tamponi e sulla loro analisi. Nel laboratorio di Patologia clinica dell’ospedale Perrino di Brindisi, dove i tamponi vengono processati, si è passati dai 14.884 di novembre 2021 ai 24.410 del mese successivo.
«Negli ultimi giorni del mese di dicembre – aveva spiegato il direttore del laboratorio, Angelo Santoro – con un tasso di positività post natalizio elevatissimo, vicino al 38%, sono stati processati 1.750 tamponi al giorno mentre nello stesso periodo del 2020 erano 1.000, il 75% in più. Ci scusiamo con gli utenti, ma abbiamo dovuto fronteggiare l’aumento improvviso della mole di lavoro a cavallo del Natale con rallentamenti soprattutto in fase di refertazione e inserimento degli esami nel sistema informatico».
La dotazione tecnologica del laboratorio di analisi del Perrino, grazie agli interventi effettuati dalla direzione dell’unità operativa complessa di Patologia clinica del Perrino e dai vertici dell’azienda, è all’avanguardia: attualmente, sono in funzione sei macchine per l’analisi dei tamponi che impiegano dai 30 ai 90 minuti per completare le operazioni su set di 12, 8, 4 o 2 test per volta. Quello della Asl di Brindisi, con oltre 271.000 tamponi processati dall’inizio della pandemia, è il quarto laboratorio in Puglia per numero di test svolti, dopo Policlinico di Bari, Ospedali riuniti di Foggia e Asl di Bari.
Negli ultimi giorni si sono registrati problemi anche per la comunicazione dei risultati dei tamponi. A questo proposito il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Stefano Termite, sottolinea che «Regione e Asl stanno affrontando la questione per sollevare gli utenti dai disagi, implementando processi automatici nel sistema informatico per consentire una rapida uscita al termine dei 10 giorni, con tampone negativo. Ci scusiamo con l’utenza, ma oltre 500 positivi al giorno comportano un incremento di procedure amministrative che col personale a disposizione non è possibile evadere celermente. Con le novità nella gestione dei positivi, si ridurranno i tempi e si eviterà la massiccia richiesta di tamponi molecolari che ha messo in crisi il laboratorio».
Sempre sul fronte sanità, la Cgil sollecita il pagamento dell’indennità di disagio al personale impegnato, oramai da 2 anni, direttamente nell’emergenza Covid.
«Attualmente le somme accordate ed erogate dalla Regione hanno saldato nel mese di novembre le stesse indennità al personale del comparto e della dirigenza medica. Per quanto riguarda i cinque milioni di euro che la Regione Puglia ha concordato nel maggio 2020 da erogare ai sopracitati lavoratori, ad oggi non si vede nemmeno l’ombra di un euro. Eppure, gli stessi lavoratori hanno lavorato fianco a fianco con tutti gli altri colleghi che sono stati già remunerati. Auspichiamo, pertanto, un immediato intervento volto a risolvere il problema», dice Pancrazio Tedesco della Fp Cgil.

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