Il Faro-Museo di San Cataldo a Bari ha riaperto al pubblico, frutto di un progetto di recupero e valorizzazione dei fari pugliesi promosso dalla Regione Puglia. La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Michele Emiliano, che ha sottolineato l’importanza di restituire alla comunità «lo straordinario patrimonio dei fari pugliesi».
Il faro di San Cataldo, luogo dove Guglielmo Marconi condusse i primi esperimenti di collegamenti radio tra le due sponde dell’Adriatico, diventa così un polo culturale aperto a tutti, con un museo dedicato alla radio. L’iniziativa rientra nel progetto Interreg Co.He.N., che ha permesso di recuperare e mettere in rete tre fari e tre torri costiere della regione.
«La Regione ha voluto che questo restauro fosse un lavoro condiviso – ha affermato Emiliano, ringraziando le associazioni che hanno collaborato al progetto -. I fari pugliesi sono luoghi straordinari che non bisogna dimenticare».
Il direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, ha definito il progetto «un grande progetto di arte contemporanea e museale, ma soprattutto di collaborazione tra istituzioni».
Il direttore di Asset, Elio Sannicandro, ha spiegato che il progetto ha creato «un itinerario turistico-culturale omogeneo», con l’utilizzo di nuove tecnologie multimediali per una narrazione innovativa e suggestiva.
Il Museo del faro e della radio è gestito dall’associazione Vedetta sul Mediterraneo, in collaborazione con altre associazioni locali. Alla cerimonia di presentazione hanno partecipato anche il sindaco di Bari, Vito Leccese, e altre autorità civili e militari.
