Tardano i dati ufficiali dello scrutinio nell’unico Comune al voto dell’area metropolitana di Bari, Triggiano. Ma all’orizzonte, stando allo spoglio in tempo reale condiviso proprio dal comitato elettorale del candidato Cinque stelle, si profila quasi certamente il ballottaggio tra quest’ultimo, Giuseppe Pino Toscano, e il civico Mauro Battista sostenuto da ben cinque liste.
Fuori dai giochi, dunque, Michele Cascarano, appoggiato invece dal Partito democratico. Anche se lo scarto di voti tra i tre è stato minimo per quasi tutto lo spoglio e il risultato incerto fino all’ultima scheda scrutinata. Nel momento in cui andiamo in stampa le percentuali di consenso si attestano su un 35,1% dei voti in favore del civico Battista e del 34,62% dei voti per Pino Toscano. Più staccato ma sempre lì Cascarano che si attesta al 30,36% dei consensi.
Gli schieramenti in campo
Nel centrosinistra, erano quattro le liste a sostegno di Cascarano. Oltre al Partito democratico, Cascarano sindaco, Progressisti per Triggiano, e 70019-Indirizzo Triggiano. Quattro liste a sostegno anche di Pino Toscano: nella coalizione, oltre al Movimento 5 stelle, che ha visto la presenza in città durante la campagna elettorale anche del presidente Giuseppe Conte e l’ex sindaca di Torino Chiara Appendin, ci sono “Ora”, “Triggiano possibile” e “Triggiano rinasce”.
Mauro Battista ha voluto invece creare una coalizione di sole liste civiche: “Meglio Battista”, “SiAmo Triggiano”, “Più valore per Triggiano”, “Insieme per il futuro di Triggiano”, “Per Triggiano”. Nessuna indicazione di appartenenza a un determinato partito, come ha voluto sottolineare lo stesso Battista in campagna elettorale: trattasi di liste civiche nel più stretto significato di civismo. Una strategia che per il momento sembra aver premiato il candidato.
L’assenza del centrodestra
Spicca però, in questo turno elettorale, la mancanza del centrodestra che non è riuscito a convergere su un nuovo candidato unitario dopo aver ritirato l’appoggio iniziale al giornalista Onofrio D’Alesio. Tema del contendere la presenza in una delle liste a sostengo di D’Alesio di Sandro Cataldo, leader del disciolto movimento Sud al centro e imputato in un’inchiesta per corruzione elettorale. D’Alesio e Cataldo, alla fine di lunghe polemiche, hanno deciso di fare un passo indietro e la coalizione di centrodestra si è così polverizzata, sparendo del tutto dai simboli.
Il ballottaggio
Resta da capire come si comporteranno le coalizioni per il ballottaggio e se il centrosinistra deciderà di convergere su Toscano.