Le acque del Basento che arrivano alla diga del Camastra sono potabili, anche per l’ente terzo, delegato dalla Procura che ha avviato una indagine. Ora oltre all’Arpab, all’Arpa (perchè è stato chiesto di fare le stesse analisi anche alla Puglia) non c’è alcun dubbio che quell’acqua che sta arrivano nelle case di 140mila persone è per uso umano. È potabile.
L’indagine non è chiusa
Gli esami secondo quanto dichiarato dalla magistratura «hanno comprovato la conformità dei campioni con quanto previsto dal decreto legislativo 18 del 23 febbraio 2023, concernente la qualità delle acque destinate al consumo urbano, per cui quella esaminata rientra nei parametri di potabilità». Un capitolo sembra quindi essere chiuso, ma se ne apre un altro. «Oltre a future campionature – fa sapere la Procura – sono in corso ulteriori indagini finalizzate ad individuare eventuali profili di responsabilità in ordine alla crisi in disamina». Il punto è adesso, quella crisi idrica poteva essere evitata? La manutenzione è stata sempre fatta, come si doveva?
Intanto ad oggi, essendo il Camastra completamente prosciugato continuano comunque i razionamenti.
La cattiva gestione
La crisi idrica di certo è dipesa anche dal cambiamento climatico, ma non solo, un punto cruciale, al vaglio degli inquirenti è la mancata manutenzione della diga risalente agli anni Sessanta. In 50 anni pochissime sono state le pulizie dei fondali, la messa in rete con altri invasi.
Il mancato collaudo
Basti pensare che la diga è senza collaudo, tutto questo ha portato l’ufficio nazionale dighe a imporre una riduzione della portata volumetrica del Camastra per ragioni di sicurezza, passata negli ultimi cinque anni da 17/20 milioni di metri cubi a 7 milioni di metri cubi di acqua.
E poi a dare il suo importante contributo alla crisi idrica, c’è stata la dispersione causata dalle condutture colabrodo, che pongono la Basilicata, con il suo 65 per cento, al podio della classifica nazionale secondo i dati Istat, con punte del 71 per cento proprio a Potenza.
La nuova opera
Ieri appena avuta la notizia che anche le analisi della Procura confermavano la potabilità dell’acqua in una nota Acquedotto Lucano ha affermato: «Straordinario è stato il nostro sforzo per realizzare in tempi record una condotta di collegamento dal fiume Basento all’invaso, per aumentare la disponibilità idrica. Ora abbiamo tutte le conferme che l’acqua è potabile».