Tecnologia cruciale per una gestione efficiente delle risorse idriche

ROMA (ITALPRESS) – Le tecnologie emergenti per il monitoraggio intelligente dei consumi hanno un enorme potenziale per ridurre l’impronta idrica ed energetica. Fondamentale per estendere l’applicazione di tali processi strategici è la necessità di accrescere l’uso dell’innovazione digitale e l’apertura a collaborazioni intersettoriali. Solo favorendo l’allineamento delle competenze e delle buone pratiche nei modelli gestionali si può puntare davvero al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in chiave smart city e verso i goal dell’Agenda2030 improntati dall’ONU. L’urgenza per una governance virtuosa della risorsa idrica ed energetica, e di come gestori dei servizi, istituzioni, aziende e associazioni vi stanno rispondendo, ha rappresentato il focus del convegno “Crisi climatica e siccità: la sfida del consumo sostenibile delle risorse idriche. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acqua” promosso da Fondazione UniVerde, Gruppo CAP, ENEA con il patrocinio di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme che si è svolto oggi a Milano presso l’Auditorium Gruppo CAP.
‘La crisi idrica e la crisi climatica che stiamo vivendo sono strettamente collegate e ci impongono di riflettere sui nostri modelli di gestione e sviluppo di reti, impianti e infrastrutture che devono essere improntati ai principi dell’efficientamento e della sostenibilità – ha detto Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato Gruppo CAP, vicepresidente Utilitalia -. All’innovazione tecnologica e digitale deve però associarsi anche una crescente sensibilità per proteggere la risorsa e consumarla in modo responsabile. Gruppo CAP si impegna ormai da anni su questi due fronti. Da un lato promuove un approccio strategico orientato all’efficienza operativa e all’economia circolare. Dall’altro la nostra azienda ha attivato diverse campagne di sensibilizzazione per informare studenti, cittadini e cittadine sull’importanza dell’acqua e del consumo responsabilè. ‘L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di incentivare comportamenti virtuosi che possano valorizzare il nostro impegno per la sostenibilità, anche e soprattutto per rispondere al grido d’allarme lanciato dalle nuove generazioni. I nostri giovani, infatti, chiedono a gran voce un cambio di passo nell’affrontare le sfide del presente. Proprio per questo, Gruppo CAP ha dato vita a ‘Tempi Sbagliatì, un podcast intergenerazionale che conduce gli ascoltatori in un percorso di riflessione su cosa significhi occuparsi di sostenibilità a 360 gradì.
Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde, ‘la crisi climatica ci mette di fronte a un’emergenza che impone azioni decise. La siccità di quest’anno è stata drammatica e la gestione delle acque dolci è sempre più una priorità per le istituzioni e per le imprese. Occorre aumentare le risorse del PNRR per investire sul monitoraggio e iniziare da subito la necessaria prevenzione per le future emergenze che, come molti esperti affermano, diventeranno ‘normalità’. Lo avevamo preannunciato alla Conferenza nazionale sul Clima che convocai da Ministro dell’Ambiente nel 2007 e ancora oggi attendiamo un efficace Piano per l’adattamento al cambiamento climatico, allo scopo di evitare lutti e danni. Serve mettere in pratica Certificati blu che permettano di lavorare sul risparmio idrico e sull’efficienza nell’uso dell’acqua, un Bene comune riconosciuto tale a livello internazionalè.
Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, ha sottolineato che ‘l’utilizzo attento della risorsa idrica e la sua ottimale distribuzione è uno snodo centrale delle politiche di transizione ecologica a livello UE e una tappa obbligata dell’Agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite. Proprio per questo e per la complessità del tema che stiamo affrontando è necessario un intervento corale non solo da parte delle istituzioni ma anche delle imprese e dei singoli cittadini, che devono essere chiamati ad operare in termini di responsabilità sociale. L’efficientemento delle reti idriche del nostro Paese, la promozione di una gestione sostenibile delle foreste e della produzione agricola, il sostegno di investimenti tecnologici in ambito agricolo, sono tutte componenti importanti nel percorso di salvaguardia della risorsa idrica, che stiamo portando avanti attraverso il PNRR e la nuova PAC ma anche attraverso la Gestione del rischio in agricoltura, fondamentale per dare solidità a un settore chiamato ad assicurare l’approvvigionamento alimentare al Paese di fronte alle sfide derivanti dai cambiamenti climaticì.
Teresa Bellanova, viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, in videomessaggio ha ricordato che ‘le drammatiche immagini dell’alluvione nelle Marche come quelle degli eventi catastrofali più recenti obbligano a un radicale cambio di paradigma che si impone come assoluta priorità nel nostro Paese. Grazie alle risorse del Pnrr e ai Fondi nazionali l’accelerazione e la mole di investimenti determinati negli ultimi mesi, che vedono il Mims nel ruolo di coordinamento strategico nella programmazione degli interventi infrastrutturali per l’approvvigionamento idrico primario, sono rilevanti ma siamo consapevoli di come ancora siano insufficienti, ad iniziare dalla realizzazione del Piano di piccoli e medi Invasi proposto da Anbi, ribattezzato Piano Laghetti, per recuperare la risorsa acqua piovana e garantirla quando e dove mancherà. Serve un Commissario per l’emergenza idrica. Per questo sono sempre più convinta della necessità di ripristinare una Struttura unica di missione, esattamente come avevamo fatto con Italia Sicura, per recuperare operatività e prevenzione, sbloccare risorse e cantieri grazie a procedure semplificaste e sburocratizzate, mettere in connessione Stato centrale, struttura preposte, amministrazioni regionali e territoriali, soggetti privatì.
In apertura dell’evento sono intervenuti Luigi Petta, responsabile Laboratorio ENEA SSPT-USER-T4W, Tecnologie per l’uso e la gestione efficiente di acqua e reflui e Responsabile scientifico del Laboratorio ENEA per l’Ambiente – LEA, e Michela Palestra, vicesindaca Città metropolitana di Milano, e proiettato il video “Acque sotterranee: rendere visibile la risorsa invisibile” con la sintesi del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2022 di UNESCO World Water Assessment Programme, la cui traduzione in italiano è stata cur
ata dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali. In evidenza sono le acque sotterranee, una risorsa essenziale non solo per gli usi civici e i settori industriali ma anche per l’agricoltura, l’allevamento e le attività ad esse collegate, tra cui la trasformazione agroalimentare. Dai giacimenti blu sotterranei proviene già la metà del volume dei prelievi idrici per uso domestico effettuati dalla popolazione globale e circa il 25% di tutti quelli destinati all’irrigazione, che alimentano il 38% delle terre irrigate a livello mondiale.
Associando le politiche di gestione sostenibile della risorsa idrica ed energetica ai nuovi strumenti applicativi garantiti dall’innovazione digitale, aziende e amministrazioni saranno in grado di identificare tendenze e costruire modelli qualitativi e prestazionali per l’efficientamento dei consumi. Di conseguenza, saranno in grado di calibrare al meglio la raccolta dei dati e i processi da mettere in atto, prendere decisioni proattive per aumentare il risparmio della risorsa e per massimizzare il taglio dei costi operativi, incidendo in maniera positiva sia in termini di tutela ambientale sia di miglioramento delle performance.
Al convegno Adriano Maroni, presidente Menowatt Ge, ha presentato SLIN, acronimo di Smart Lighting Network, basato su una tecnologia di radiocomunicazione che trasforma l’impianto di pubblica illuminazione in un’infrastruttura intelligente, partendo da progetti di efficienza energetica smart lighting fino ad arrivare ad applicazioni smart city e smart metering. Il punto di forza di SLIN è costituito dall’impiego della rete di pubblica illuminazione, già presente nel territorio in maniera capillare e strategicamente posizionata nel tessuto urbano, non richiedendo quindi interventi costosi di realizzazione.
L’infrastruttura esistente viene utilizzata per la creazione di una rete di telecomunicazione con scambi di dati. L’utilizzo della tecnologia radio e la presenza ramificata dell’infrastruttura di pubblica illuminazione rendono possibile, in maniera agevole, l’aumento della rete e degli oggetti connessi. Con l’architettura di SLIN si può aumentare lo standard e dare efficienza con risparmio agli enti locali, ai detentori dell’impianto di pubblica illuminazione, ai gestori dei servizi luce, acqua e gas o ad altri soggetti.
Alessandro Durante, segretario generale AVR – Associazione italiana costruttori Valvole e Rubinetteria, ANIMA Confindustria, ha annunciato la realizzazione di una linea guida per evidenziare le tecnologie più innovative ed efficienti e le tante possibilità che i gestori del servizio idrico, le amministrazioni comunali e gli enti, coinvolti nel sistema infrastrutturale, possono inserire nei piani e nei bandi che permettono di accedere alle risorse del PNRR: ‘E’ importante permettere anche a quelle realtà che non hanno un proprio Ufficio Tecnico specializzato nelle reti idriche di avere un supporto per meglio orientarsi nel momento in cui si trova a dover realizzare un capitolato tecnico specifico per le risorse idriche all’interno di un bando. In questo modo si avrà la certezza sia di rispettare le regole del PNRR, che prevedono di indicare anche l’approccio strategico del bando stesso e quale impatto può avere a livello generale, sia per identificare le migliori, più innovative ed efficienti soluzioni tecnologiche ed impiantistiche oggi disponibili che il nostro Paese si merità.
Nicoletta Gozo (Responsabile Roll out tecnologico e Coordinatrice progetto PELL – Divisione Smart Energy ENEA) ha presentato PELL, la soluzione metodologica e tecnologica sviluppata da ENEA per promuovere la digitalizzazione delle infrastrutture urbane particolarmente energivore, strategiche ai processi di transizione e critiche. In particolare, tramite la piattaforma PELL, il progetto propone uno standard minimo di conoscenza, valutazione e monitoraggio di tali infrastrutture mettendo a disposizione una loro fotografia statica e dinamica e una valutazione in merito alla sua consistenza, prestazioni elettriche ed energetiche e funzionali. Partito dall’infrastruttura della pubblica illuminazione, il progetto si sta estendendo alle Scuole Ospedali, Smart Services, uffici e musei. Sviluppato in collaborazione con tutti gli stakeholder, direttamente e indirettamente coinvolti nei processi gestionali di tali infrastrutture, è stato Energy Pilot nell’ambito del progetto europeo ELISE quale best practice italiana per la digitalizzazione dei dati delle infrastrutture energivore. PELL è un precursore degli obiettivi della transizione digitale.

– foto ufficio stampa Fondazione Univerde –
(ITALPRESS).

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