(Adnkronos) – Il gip di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta di proroga delle indagini avanzata dalla Procura sammaritana per altri 41 agenti ritenuti coinvolti nelle violenze all’interno nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. Gli agenti, 27 dei quali sono ancora in servizio, non erano stati individuati nell’immediatezza perché con il volto coperto da caschi e mascherine. Le indagini successive hanno permesso di risalire alla loro identità.
Il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, commenta: “Il fatto che la Procura abbia chiesto un supplemento di indagini al gip è sinonimo di una volontà precisa della magistratura di chiarire i ruoli di ciascuno e fare piena luce su quei fatti di violenza, che hanno lasciato attonito l’interno Paese”.
“Intanto – ricorda Ciambriello – si avvicina la data dell’inizio del processo a carico delle oltre cento persone che furono, invece, identificate subito dopo i pestaggi, prevista per il 7 novembre. Mi sono costituito come parte civile e il mio legale, l’avvocato Francesco Piccirillo, mi ha confermato che questa richiesta di proroga delle indagini rappresenta un ulteriore riscontro non solo della fondatezza della mia denuncia e di quella di tanti detenuti, fatte già poche ore dopo le violenze, ma soprattutto del fatto che esiste una volontà ferma da parte dei magistrati di restituire verità e giustizia. Le 41 persone adesso indagate potevano essere riconosciute già molto tempo prima, se solo esistessero sui caschi delle forze di polizia dei numeri o anche segni identificativi, che a mio avviso sono fondamentali non solo per chi entra in tenuta antisommossa nelle carceri, ma anche per chi agisce nelle piazze, durante le manifestazioni sindacali o studentesche”.