Variante Pirola covid, i dati dal caso in Gran Bretagna

(Adnkronos) – I dati sulla variante Pirola (BA.2.86) del covid raccolti nel Regno Unito “suggeriscono una trasmissione comunitaria consolidata”. La variante appare trasmissibile, ma mancano ancora dati e certezze sull’eventuale gravità dei sintomi provocati e sull’ipotesi di un ‘vantaggio’ di Pirola nei confronti delle altre varianti. 

Un primo quadro molto parziale è legato al caso di un focolaio registrato in una casa di cura in Gran Bretagna – al 5 settembre Pirola era stata intercettata in 28 campioni, 22 di ospiti della struttura e 6 tra il personale, su un totale di 43 positivi sequenziati – è “un indicatore precoce del fatto che la variante, contrariamente ai recenti dati di laboratorio che suggeriscono una minore infettività in vitro, potrebbe essere sufficientemente trasmissibile da avere un impatto in ambienti a stretto contatto”. E’ quanto fanno notare gli esperti del gruppo tecnico britannico in un aggiornamento sulle varianti circolanti nel Paese, pubblicato dalla Uk Health Security Agency (Ukhsa). 

Gli autori fanno il punto sulle informazioni disponibili anche alla luce del focolaio rilevato nella casa di cura, caratterizzato da un elevato tasso di contagi. Su 34 casi di BA.2.86 confermati in Inghilterra, infatti, 28 sono riferiti a questa epidemia unica nella struttura dell’Est dell’Inghilterra. Gli altri 6 sono stati identificati attraverso la sorveglianza di routine (4 di questi a Londra) e nessuno è risultato collegato o con alle spalle una storia di viaggio recente. Sul totale dei 34 casi, 5 sono stati ricoverati in ospedale, e non si rileva nessun decesso Covid fra loro. Intanto continua quello che gli esperti definiscono “un lento e continuo accumulo di casi a livello globale” della nuova variante altamente mutata.  

Il fatto che possa essere in corso “una trasmissione comunitaria consolidata di BA.2.86 nel Regno Unito” si basa sul rilevamento di più casi non collegati in diverse regioni Uk, senza collegamenti di viaggio né relazioni fra i dati genomici del virus. Questo elemento, però, “non conferma che BA.2.86 presenti un vantaggio in termini di crescita nel Regno Unito rispetto ad altre varianti circolanti”, puntualizzano gli esperti. E il potenziale impatto di Pirola sulla popolazione del Regno Unito dopo diversi vaccini e ondate di contagi non può essere estrapolato dai dati disponibili, rimarcano. Si rilevano segnali di aumento della trasmissione nel Paese, ma, viene ancora precisato, “non possiamo confermare che BA.2.86 stia contribuendo”. Il numero di casi, inoltre, “non è sufficiente per effettuare una valutazione dell’esito o della gravità”.  

Del focolaio nella casa di cura è stata data notizia il 21 agosto all’Ukhsa, con la segnalazione di un aumento dei casi e di una maggiore gravità rispetto alle precedenti epidemie avute nella struttura. Il 57,6% degli ospiti risultati positivi erano sintomatici, uno è stato ricoverato. Gli operatori si sono tutti ripresi senza nessuna ospedalizzazione.  

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