(Adnkronos) – Più sicuri, veloci e pratici. Ma i pagamenti effettuati con le transazioni con carta si rivelano anche più economici. Soprattutto per i piccoli importi, infatti, le ‘carte’ sono le benvenute in cartoleria o al bar e in edicola, in taxi come nei negozi di abbigliamento. Senza contare le tante possibilità che danno quei servizi a valore aggiunto come il pay-by-link per le consegne a domicilio, gli ordini telefonici, le conferme delle prenotazioni e i servizi legati ai social (social commerce per vendite su Instagram e Facebook), strumenti a disposizione di tutti i piccoli esercenti per espandere il business senza grandi investimenti tecnologici. E per tutti gli esercenti, da Nord a Sud dello Stivale, l’obiettivo è facilitare gli acquisti, in una competizione di offerte e ‘facilities’ dove per tutti vale la massima di Philip Kotler: “I clienti, non i concorrenti, decidono chi vince la guerra”.
La pensa così Claudio Fantini, titolare dell’omonimo stabilimento di Cervia a Ravenna. “I pagamenti elettronici – sottolinea – hanno cambiato in maniera positiva l’organizzazione del lavoro. In primo luogo i clienti non devono prelevare e quindi fare code ai bancomat, avendo così più tempo per scegliere i prodotti in fase di acquisti. Per noi, dal punto di vista operativo gira meno contante e di conseguenza è anche un vantaggio per la sicurezza delle casse. E poi, oltre all’importanza di stare al passo con i tempi, sennò sei fuori dal cerchio del mercato veloce e dell’evoluzione, la possibilità di pagare con la carta ha incentivato i consumi, perché anche livello psicologico avvicinare un cellulare a un terminale è più facile che tirare fuori 100 euro dal portafoglio”.
Sono sempre di più, dunque, i negozi che preferiscono i pagamenti elettronici. “Nella nostra cartolibreria è importante offrire ai clienti un servizio in più: la possibilità di pagare con la carta invece che in contanti. A livello di sicurezza, poi, agevola il fatto di utilizzare un mezzo di pagamento come quello elettronico rispetto al cartaceo. Accettiamo pagamenti digitali anche per cifre molto piccole, visto che le commissioni sono azzerate”, non fa fatica a dire Paola, titolare di una storica cartolibreria di Catania, che ha colto l’occasione di piazzare il suo Pos accanto alle matite sul banco dove l’occhio corre su libri e post-it colorati.
Ma i pagamenti elettronici – ‘Regina di cuori di ogni acquisto – sono ben visti anche dagli esercenti a più stretto contatto con gli stranieri. “Il mio mestiere – racconta Stefania, tassista di professione a Firenze – non può fare a meno dei pagamenti elettronici. Sono molti i turisti di altri paesi che chiedono di pagare con la carta e ormai anche tra gli italiani è una pratica diffusa. Personalmente preferisco non andare in giro con molti contanti, è sufficiente la cassettina di monete per dare il resto a chi paga con i contanti. Per non parlare del Covid: durante la pandemia – ricorda – con la barriera di protezione in plastica che abbiamo montato in auto, era più macchinoso far passare i contanti attraverso l’apertura in basso, molto meglio una carta sottile”. In più chi sta su strada per offrire un servizio anch’esso veloce registra un’altra tendenza: “Molti clienti non si fanno rilasciare la ricevuta proprio per accelerare il pagamento, tanto tramite l’app si ha subito la ricevuta della transazione”, dice, consultabile con calma e in ogni momento.
E se le ‘rivoluzioni’ (anche quelle digitali) sono fatte di piccoli passi, sempre in avanti, c’è chi però fatica ancora a staccarsi dalla ‘carta’ del contante. “In edicola biglietti per autobus o ticket parcheggi – assicura Marco, giovane edicolante di Roma – mi vengono sempre di più pagati con la carta. Considerati i piccoli importi, non ho più il problema degli spiccioli da cercare per dare il resto. Senza contare che molti preferiscono saldare in edicola anche bollette o multe e le transazioni sono più veloci e sicure visto che si tratta di cifre più alte. La connessione è sicura e non si ha il pensiero di andare in giro a cambiare le famose banconote da 20 o anche da 50 euro, anche se a volte chi non ricorda o digita male il pin può creare file e attese per gli altri clienti. Soprattutto d’estate, bisogna essere più veloci”.
“Il pagamento con la carta è benvenuto”, dice Federica, del bar Santa Barbara di Nettuno. Sulla cappottina, all’entrata del locale, campeggia proprio la scritta che c’è la possibilità di pagare con le carte di credito. “Accettiamo pagamenti con carta anche per un caffè – spiega – basta che i nostri clienti siano soddisfatti. Dal 2003 offriamo un servizio di qualità e convenienza con prodotti freschi e genuini, per non parlare del nostro caffè, segreto di degustazione perché la miscela proviene da una piccola torrefazione identitaria. Si beve un buon espresso, d’antichi sapori, e si paga con un clik o un bip, come chiedono i nostri tempi veloci. A questo aggiungiamo la comodità di poter saldare al volo, senza problemi di resti. I clienti, soprattutto d’estate, amano essere pratici, indossare scarpe da ginnastica e stare ‘leggeri’ senza borse, girando solo con il telefono”.
Il ‘futurismo’ del Pos contagia anche i mercatini del Nord. Si va da Bolzano a Venezia, dai borghi immersi nel verde alle piazze dei comuni dove la fanno da padrone chioschi e negozi che offrono prodotti del territorio, sempre legati a un buon vino che scandisce tempi lunghi e storie di amicizia. “Per noi all’inizio è stata una scommessa – racconta Aurora, che gestisce una casetta di legno piena di bontà al mercatino di Trento, in quello spazio tra Piazza della Fiera e Piazza Cesare Battisti dove la bellezza del luogo attira turisti in ogni stagione – e poi abbiamo scoperto che è anche più pratico, perché avendo il dispositivo della banca possiamo contare su tutte le soluzioni offerte da conto e pos. Il metodo più diffuso è quello che utilizza la tecnologia contactless, che consente di compiere l’operazione in tempi più rapidi e senza contatto: il cliente avvicina la carta o lo smartphone/smartwatch al terminale e la transazione avviene in automatico. Quando senti un piccolo segnale acustico sai che è andato tutto a dama e allora – sorride – devi servire solo un buon amaro Pasubio o una grappa Muller Thurgau”.
Con un salto nella Capitale, anche Massimo, titolare di uno storico banco della frutta a Campo dei Fiori, porta in cassetta il pagamento digitale. “Si fa prima – sottolinea – e non hai impicci con il resto da dare ai clienti. I vantaggi sono tanti, anche perché le commissioni sono basse. Insomma: sto’ chip qua è bbono”.
Chi è davvero pratico è Ciro, commerciante di Napoli, che nella centralissima via Toledo ha un negozio di souvenir. “Chi viene da noi – spiega – in genere ama prendere un ricorso di un breve soggiorno, a volte anche di una sola giornata, ma comunque un oggetto carino che racconti la magia di questa città. E allora ad esempio oltre al tradizionale corno portafortuna ci sono cartoline e piccoli pulcinella, senza parlare degli oggetti legati a Maradona, che per noi è veramente la ‘mano de Dios’ e una presenza forte ogni giorno. Per questo -rimarca – sono importante le agevolazioni date dalle zero commissioni sotto i 10 euro”. Alla fine del giorno, il mondo del Pos e delle carte caricate su un wallet o apple pay è un buon aiuto per vivere meglio.