Ue, Giorgetti: “Aspetti da migliorare in proposta riforma patto stabilità”

(Adnkronos) – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato oggi a Lussemburgo il collega francese Bruno Le Maire, “per un amichevole confronto sulle nuove regole del patto di stabilità. Il colloquio è stato occasione anche per un approfondimento sulle riforme, sul Pnrr e Next Generation Eu”. Ne dà notizia il Mef, via social. L’Italia “condivide chiaramente” il fatto che “la progressiva riduzione del debito è condizione essenziale per la stabilità, la sostenibilità e la crescita”, ha sottolineato poi il ministro dell’Economia intervenendo nella seduta pubblica dell’Ecofin, in cui ha illustrato la posizione dell’Italia sulla proposta di riforma del patto di stabilità presentata dalla Commissione.  

“L’Italia e il governo italiano – dice Giorgetti – accolgono con favore il lavoro fatto” dalla Commissione, “anche se riteniamo che ci siano ancora degli aspetti da migliorare. Prima di tutto l’Italia – rivendica – accetta e condivide il principio di responsabilità di finanza pubblica e si sta comportando esattamente in questo senso. Ricordo che stiamo parlando di un patto di stabilità e crescita: la stabilità è importante, soprattutto in periodi di instabilità, ma la crescita è necessaria per assicurare la sostenibilità, che è il termine che coniuga e sposa stabilità e crescita. Per assicurare stabilità è importante, secondo noi, che si dedichi attenzione alla politica degli investimenti”.  

Il ministro pensa “in particolare agli investimenti che sono stati considerati prioritari in sede europea, in particolare quelli relativi alla transizione ambientale ed energetica e alla digitalizzazione. Per questo motivo, riteniamo che gli investimenti considerati prioritari anche ai sensi del Next Generation Eu debbano avere una considerazione e un trattamento particolare. Si tratta – sottolinea – di investimenti di durata limitata e di quantificazione già accertata. Il secondo aspetto è quello relativo alla sovranità nazionale, che deve essere coniugata e consultata a livello europeo, ma sin dall’inizio, anche negli aspetti metodologici e tecnici, che non devono prevalere rispetto alle considerazioni politiche. Noi siamo aperti alla discussione con la Commissione e con tutti gli Stati membri, tenendo in considerazione che ciascuno ha le sue specificità”, ha detto. 

“Confidiamo che i progressi fatti” sul pacchetto proposto dalla Commissione Europea nel dicembre 2022 sulla riforma dell’Imposta sul valore aggiunto “possano aprire la via all’adozione della proposta sotto la presidenza spagnola”, che terminerà alla fine del 2023. “Sosteniamo l’obiettivo di muovere verso una maggiore digitalizzazione e semplificazione del sistema di raccolta dell’Iva, per renderlo più resiliente ai rischi di frode e di evasione”, ha aggiunto. 

 

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