(Adnkronos) – “Mi auguro che l’accordo firmato ieri sia un punto di partenza verso la pace, ma ciò che davvero ci dà speranza è che l’accordo sia stato firmato secondo le nostre condizioni. Questo risultato è stato possibile non per la buona volontà di Putin, ma grazie alle Forze aeree ucraine, alla Guardia costiera, alla Marina e al sostegno ricevuto degli alleati”. Lo ha detto all’Adnkronos la vice ministra ucraina delle Infrastrutture Alexandra Azarkhina, riferendosi all’accordo raggiunto ieri sullo sblocco del grano ucraino. “La liberazione dell’Isola dei Serpenti ha permesso la creazione di un corridoio nel Mar Nero – ha aggiunto – e adesso controlliamo maggiormente il nostro territorio e siamo in grado di prevenire attacchi aerei. La migliore garanzia di sicurezza per noi, dipende dalla possibilità cha abbiamo di proteggerci. Portare avanti dei negoziati da una posizione di forza rende possibili anche garanzie di navigazione più sicure”.
“L’accordo sul grano è certamente molto importante – ha detto ancora la vice ministra – perché consente di esportare le produzioni alimentari ucraine, non solo cerali, ma anche altri prodotti, fuori dal Paese. Nei nostri magazzini abbiamo calcolato essere stoccate 20 milioni di tonnellate di grano e questi numeri aumentano giorno dopo giorno con i nuovi raccolti. La nostra economia stava soffocando a causa della chiusura dei porti, da cui partiva l’8 per cento dei prodotti destinati all’estero. Ma più di ‘accordo’ parlerei in termini di ‘iniziativa’, dal momento che non abbiamo firmato documenti con la Russia ma con la Turchia e l’Onu, che a loro volta li hanno sottoscritti con la Russia. Questi accordi ‘speculari’ sottointendono che l’Ucraina non può fidarsi della Russia, da momento che è ancora pienamente in corso l’invasione del nostro Paese. Invece, ci fidiamo molto dei nostri alleati, dell’Onu e del fatto che questo accordo goda del sostegno dei principali Paesi mondiali”.
Parlando del bombardamento di stamattina del porto di Odessa, la Azarkhina la giudica “una contraddizione rispetto alla firma di ieri. Le strutture portuali non sono danneggiate, ma si tratta comunque di un brutto segnale. Il ministro degli Esteri ucraino ha già dichiarato di aspettarsi una reazione da parte dell’Onu, così come il suo sostegno e quello dei nostri alleati. Siamo spaventati ma ci auguriamo che la comunità internazionale continui a fare pressione affinché la Russia ponga fine ai suoi attacchi in territorio ucraino. Non solo per noi, ma anche per la sicurezza alimentare e per l’economia mondiale. Invece, la Russia continua a bombardare, incendiandoli, i campi di grano. Sono operazioni mirate e non casuali. Un esempio è dato dagli attacchi anche contro le attrezzature agricole, i magazzini di cibo e i depositi di cerali, che Mosca giustifica come azioni contro luoghi dove sono nascosti militari e attrezzature militari ucraine. Si tratta invece di azioni deliberate”.
(di Cristiano Camera)