Ucraina, Starlink nel mirino della Russia: cosa sappiamo finora

(Adnkronos) – La Russia è in una fase più avanzata di sviluppo, rispetto a quanto era noto fino a ora, di armi in grado di sabotare il sistema satellitare Starlink di Elon Musk su cui le forze ucraine si appoggiano dall’inizio della guerra. Lo ha stabilito l’intelligence americana, come rende noto il Washington Post citando un rapporto classificato dello scorso marzo pubblicato in seguito a un ‘leak’ sulla piattaforma Discord.  

Il sistema elettronico Tobol-1 a cui Mosca sta lavorando è stato messo in cantiere originariamente allo scopo di proteggere i satelliti russi, ma può essere usato anche per colpire quelli degli avversari. I test avvengono in tre diverse località in Russia: fuori da Mosca, poi vicino alla Crimea e il terzo nell’enclave di Kaliningrad.  

In Ucraina sono stati registrati blackout del funzionamento di Starlink, ma non è chiaro se sono dovuti a esperimenti del sistema Tobol o di altre capacità russe come i Tirada-2 montati su camion. Sono stati individuati sette sistemi Tobol in Russia, tutti vicino a siti usati per seguire i satelliti. 

E’ possibile interferire con i satelliti in due modi, dallo spazio, colpendo i satelliti, o a terra, dove armi possono colpire i ricevitori del segnale dei satelliti. Il sistema russo trasmette segnali sulla stessa frequenza di quelli del satellite, che impediscono ai dispositivi di ricevere il segnale.  

Il jammer deve tuttavia trovarsi vicino al sistema che intende disturbare. L’esperimento del sistema iniziato a fine settembre sarebbe dovuto durare solo 25 giorni. Ma prosegue a più di cinque mesi di distanza.  

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