Ucraina-Russia, “ipotesi incontro Putin-Zelensky a Dubai? Da Emirati ruolo crescente”

(Adnkronos) – “Ritengo che gli Emirati nell’area stiano assumendo un ruolo crescente, positivo, costruttivo e quindi incoraggerei la partecipazione a questo ruolo”. Così l’ambasciatore Armando Sanguini, che è stato ambasciatore italiano in Arabia Saudita, commenta con l’Adnkronos le rivelazioni, comparse sul giornale libanese in lingua francese L’Orient-Le Jour, riguardo all’ipotesi di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky in occasione della conferenza sul clima, la Cop28, che si terrà tra novembre e dicembre a Dubai.  

Secondo quanto rivelato dal giornale, il tentativo di mediazione di Mohammed bin Zayed, il presidente degli Emirati, sarebbe appoggiato, se non sollecitato, da Papa Francesco, che da mesi ha messo in campo il Vaticano per la ricerca di un’uscita negoziale al conflitto nel cuore dell’Europa. E per l’ambasciatore Sanguini, che è consulente scientifico dell’Ispi, questa azione coordinata non solo sarebbe “molto possibile”, ma anche “molto utile, perché vede in campo due realtà molto diverse e quindi potenzialmente molto complementari”.  

Le rivelazioni sull’iniziativa degli Emirati arrivano pochi giorni dopo dalla riunione di Gedda sulla crisi ucraina, a cui hanno partecipato decine di Paesi, ed in particolare ha partecipato la Cina, una due giorni che ha testimoniato come l’Arabia Saudita intenda cercare di svolgere un ruolo di mediazione nel conflitto ucraino, che possa permetterle di profilarsi come potenza non solo regionale.  

“Credo che l’Arabia Saudita abbia un ruolo che noi siamo tentati di sottovalutare per abitudine, perché siamo convinti di essere noi protagonisti per tante ragioni – spiega Sanguini – mentre io ritengo che sta alzando la testa e assumendo un ruolo sempre molto discreto, perché a loro piace nuotare sempre un po’ a pelo d’acqua, però poi mantengono il punto”. “Sotto questo profilo io nutro l’aspettativa di uno sbocco utile”, aggiunge riferendosi ad eventuali follow up di Gedda.  

E riguardo all’atteggiamento che l’Europa, e l’Occidente in genere, deve avere nei confronti di queste iniziative, l’ambasciatore sottolinea l’importanza di incoraggiare e sostenere, senza però “dare l’impressione che se non ci siamo noi non si risolve niente”. “Non ipotizzo un passo indietro, ipotizzo di stare fermi e di renderci aderenti, attenti a quello che avviene fuori”, conclude, sottolineando che “importantissimo quello che sta succedendo e dobbiamo dare l’impressione di guardarlo con attenzione”.  

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