Ucraina, Elia Putzolu è il terzo foreign fighter italiano ucciso

(Adnkronos) – Il 28enne Elia Putzolu è il terzo foreign fighter italiano ucciso dall’inizio della guerra tra Ucraina e Russia. Originario della Sardegna, viveva da tempo nei dintorni della città russa di Rostov e si era arruolato nelle milizie di Putin nell’autoproclamata repubblica di Donetsk. 

Morto in Donbass, Putzolu non era un mercenario. Sul caso indagano i carabinieri del Ros, che insieme alla Farnesina e alle autorità italiane a Mosca invieranno le informazioni alla procura di Roma.  

Dai primi accertamenti, Putzolu sarebbe stato vicino alla community italiana di Fort Rus che avrebbe sposato la politica filorussa nelle sue posizioni più estremistiche. Sul profilo Facebook ssi legge: “Pagina informativa e di sostegno alla resistenza dei popoli Russi. Notizie e documenti sulla guerra dell’impero contro la Russia”. 

Il 28enne è il terzo italiano ucciso in Ucraina. Lo scorso 20 settembre è stata data la notizia della morte di Benjamin Giorgio Galli. Il 27enne stava combattendo con la Legione Internazionale di difesa contro l’esercito russo. Originario della provincia di Varese, anche se si era poi trasferito con la famiglia in Olanda, si era arruolato nelle truppe di Kiev la primavera scorsa. Galli si trovava dalla primavera scorsa in Ucraina dopo essere passato dall’Olanda alla Polonia. Una volta passato il confine si era unito con il grado di soldato alla prima Legione Internazionale di difesa dell’Ucraina. Pochi giorni prima della morte aveva contattato il padre annunciandogli l’intenzione di fare un anno in vacanza una volta rientrato. 

A fine marzo Edy Ongaro, miliziano italiano di 46 anni, è morto in Donbass. E’ stato ucciso da una bomba a mano mentre combatteva accanto alla forze separatiste filo-russe. A darne notizia, su Facebook, è stato il Collettivo Stella Rossa – Nordest. “Con immenso dolore comunichiamo che Edy Ongaro, nome di battaglia Bozambo, è caduto da combattente per difendere il popolo libero di Novorossia dal regime fascista di Kiev”. 

Ongaro, nome di battaglia Bozambo, “si trovava in trincea con altri soldati quando è caduta una bomba a mano lanciata dal nemico. Edy si è gettato sull’ordigno facendo una barriera con il suo corpo. Si è immolato eroicamente per salvare la vita ai suoi compagni”, scriveva ancora il Collettivo Stella Rossa – Nordest. 

Ongaro era di Portogruaro (Venezia), aveva “raggiunto il Donbass nel 2015 non lo aveva più lasciato”. Si era arruolato nella Brigata Prizrack e poi nell’esercito regolate della Dnr e combatteva per le Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk. 

 

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