Ucraina, armi Iran per Kiev: la strategia Usa a sorpresa

(Adnkronos) – Gli Stati Uniti invieranno all’Ucraina migliaia di armi sequestrate all’Iran. La strategia, nella fase cruciale della guerra tra Ucraina e Russia, viene elaborata dal Comando Centrale degli Stati Uniti, il Centcom, secondo il quale già lunedì sono state trasferite a Kiev oltre un milione di munizioni iraniane sequestrate. In questo modo, riferiscono funzionari statunitensi alla Cnn, si riuscirebbero ad alleviare alcune carenze che l’esercito ucraino deve affrontare in attesa di più denaro e attrezzature dagli Stati Uniti e dai loro alleati. 

A Washington, d’altra parte, si vive un momento particolare. La legge approvata per evitare lo shutdown del governo federale congela per ora ulteriori finanziamenti a Kiev. Alla Camera dei Rappresentanti, è stato appena destituito lo speaker Kevin McCarthy, caduto a causa dei suoi colleghi repubblicani più estremisti. Ce n’è abbaastanza per allarmare il presidente Joe Biden: tutto “questo mi preoccupa, ma so che c’è una maggioranza di membri della Camera e del Senato in entrambi i partiti che hanno detto che sosterranno i finanziamenti all’Ucraina”.  

Le armi iraniane, quindi, arrivano al momento opportuno per garantire la continuità degli aiuti militari. “Il governo è entrato in possesso di queste munizioni il 20 luglio 2023, dopo le richieste di confisca del Dipartimento di Giustizia nei confronti dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana”, i Pasdaran, si legge nella nota del Comando Centrale degli Stati Uniti. 

A luglio il Dipartimento di Giustizia Usa aveva annunciato che avrebbe chiesto la confisca di ”oltre novemila fucili, 284 mitragliatrici, circa 194 lanciarazzi, oltre 70 missili guidati anticarro e oltre 700mila munizioni” sequestrati all’Iran dalla Marina Usa. Queste armi sono conservate nelle basi del Centcom in Medioriente. 

Nell’ultimo anno, ricorda la Cnn, la Marina americana ha sequestrato migliaia di fucili d’assalto iraniani e più di un milione di munizioni dalle navi utilizzate dall’Iran per spedire armi ai miliziani sciiti Houthi attivi nello Yemen. I sequestri, spesso effettuati con partner regionali, prendono di mira piccole imbarcazioni apolidi sulle rotte storicamente utilizzate per contrabbandare armi agli Houthi. 

Il Dipartimento della Giustizia Usa ha lavorato per mesi per cercare di individuare un percorso legale per inviare in Ucraina le armi confiscate. “Alla fine, l’Ucraina ha bisogno di vari rifornimenti per lo sforzo bellico e, sebbene questa non sia una soluzione a tutte le esigenze militari dell’Ucraina, fornirà un supporto fondamentale”, ha affermato Jonathan Lord, direttore del programma di sicurezza in Medioriente presso il Center for a New American Security. L’invio di armi iraniane alle forze armate ucraine potrebbe avere conseguenze per la Russia. ”Per oltre un anno i droni iraniani nelle mani dell’esercito russo sono stati utilizzati per attaccare e uccidere civili ucraini”, ha detto Lord. 

Kiev, intanto, continua a tenere aperti i canali con tutti i partner occidentali, Italia compresa. “Ho avuto una chiamata costruttiva con il mio collega italiano Guido Crosetto. Sono grato all’Italia per la costante assistenza militare fornita all’Ucraina e per la partecipazione alla coalizione internazionale”, scrive in un post su X il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, secondo cui con Crosetto si è discusso delle “necessità urgenti al fronte: sistemi missilistici a lungo raggio e sistemi di guerra elettronica”. 

“Ho invitato l’Italia e le aziende italiane a investire nell’industria militare dell’Ucraina. Sarei felice di accogliere Crosetto in Ucraina nel prossimo futuro”, aggiunge Umerov. 

“Congratulazioni per la recente nomina quale ministro della Difesa ucraino. Continueremo a sostenere l’Ucraina privilegiando la via del dialogo per riaffermare il diritto e raggiungere una pace giusta”, il post di Crosetto. 

Il ministro della Difesa italiano, a Sky, si sofferma sull’ipotesi di un nuovo pacchetto di aiuti. “Quando si parla di forniture all’Ucraina ci sono due aspetti: uno politico e poi quello tecnico, per vedere cosa si è in grado di dare senza mettere in pericolo la necessità di preservare la Difesa italiana sempre. C’è una continua richiesta da parte ucraina di aiuti, bisogna verificare ciò che noi siamo in grado di dare rispetto a ciò che a loro servirebbe: la disponibilità dell’ottavo pacchetto c’è, ma per ora è soltanto una dichiarazione di intenti”, dice a Sky Tg24 nell’ambito delle celebrazioni ‘Sky 20 anni’. 

“L’Italia ha fatto molto, ha puntato molto sui sistemi di difesa antiaerea per fermare gli attacchi che vanno sulle infrastrutture civili ed energetiche, sulle città, sulle scuole. – aggiunge Crosetto – Il problema è che non hai risorse illimitate. E da quel punto di vista l’Italia ha fatto quasi tutto ciò che poteva fare, non esiste molto ulteriore spazio”. 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version