Stupro Caivano, mamma vittima: “Siamo stati minacciati”

(Adnkronos) – ”Siamo stati minacciati. Non possiamo uscire di casa. Nei giorni scorsi è stato fatto anche ‘sparire’ il motorino di mio figlio, quello che ha dato l’allarme sulle violenze, consentendo di denunciare ai carabinieri quanto accaduto”. Così la mamma di una delle due ragazzine violentate al Parco verde di Caivano (Napoli), tramite il suo legale Angelo Pisani. 

”Voglio parlare personalmente con la premier Meloni senza intermediari, senza politicanti per raccontarle le mie paure”, ha detto ancora la donna. 

E’ un ”grido di dolore – sottolinea Pisani – quello che arriva dalla mamma della giovane vittima di Caivano, chiede di scappare via da quei luoghi. Una famiglia che chiede di essere messa in salvo, chiede una seconda possibilità, chiede di scappare dall’inferno”. 

”Serve una normativa speciale. Penso ad un ‘codice azzurro’, come quello ‘rosso’ per contrastare la violenza sulle donne, dedicato esclusivamente alla tutela dei bambini e delle famiglie con fondi e strumenti idonei nell’ambito di una attività di repressione contro pedofilia e prostituzione che generano crimini infernali”, è la proposta lanciata dall’avvocato. 

La premier Giorgia Meloni, come annunciato in occasione del Consiglio dei ministri, si recherà domani giovedì 31 agosto al Parco Verde di Caivano. “Anche qui, vedo due diversi livelli su cui operare – ha detto la presidente del Consiglio in un’intervista al ‘Sole 24Ore’ – – Se lo Stato viene percepito come distante, ci deve essere. Perciò, come primo immediato intervento, bisognerà riaprire la palestra, i centri che fanno un lavoro importante di educazione e socializzazione. Ma non voglio anticipare troppo, sono decisioni che si prenderanno nei prossimi giorni”.  

“Alla Meloni, cui abbiamo il dovere di dire grazie per aver accettato il mio invito a venire qui, chiedo: ‘ridate questo spazio ai bambini e mettete le famiglie in condizione di andare avanti'” ha detto don Maurizio Patriciello nel corso della manifestazione a Caivano. “Ci vuole un esercito di maestri elementari – ha detto – Il numero degli assistenti sociali deve essere quello che è sulla carta, i servizi sociali devono essere amici, devono rappresentare un supporto per le famiglie, non fare paura perché portano via i bambini. Mi auguro avvenga quanto accaduto con i carabinieri, oggi vicini alla gente del posto e visti non più in modo ostile. Vogliamo i vigili in strada, le telecamere. Siamo nel cuore di quella che è definita la terra dei fuochi, dove vengono a sversare rifiuti da ogni dove. I territori diventano ghetti e tutto questo porta a questo. Non ci rassegniamo certo, dobbiamo andare avanti e anche se salveremo un solo bambino avremo fatto tanto”.  

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