Sport, il bilancio 2022 di Abodi: “8,5 per i risultati e 5+ per presidi sportivi di base”

(Adnkronos) – “Un voto allo sport italiano del 2022? Un voto da 8,5 per i risultati raggiunti, ma io penso, anche perché questo è il mio compito da rappresentante del governo per le politiche pubbliche, ad una base che si deve ancora rafforzare e si rafforza se i presidi sportivi di base, a partire dagli impianti sportivi a scuola, crescono in termini di quantità e di qualità”. Lo ha detto all’Adnkronos il Ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi tracciando un bilancio del 2022 dello sport italiano. 

“Da questo punto di vista mi dò una insufficienza che deve essere insufficienza di stimolo, un po’ quella che prendevo a scuola, ‘quel 5+’ che è il frutto di quel giudizio che diventa un po’ fastidioso ‘potrebbe fare meglio’ e quindi lo considero un buon viatico di responsabilità e sono convinto che troverò anche all’interno del Governo nazionale e del territorio tanti altri rappresentanti delle Istituzioni che mi aiuteranno a raggiungere l’obbiettivo di una sufficienza piena”.  

“Lo sport a scuola credo possa fare un salto di qualità internazionale. Devo dire che siamo molto indietro”, continua il ministro. Un esempio da seguire può essere quello del premio Donna e Sport. “Diana Bracco ha tanti meriti, rappresenta una famiglia straordinaria che dà lavoro da tanto tempo in un settore nel quale sono diventati un’eccellenza, non solo nel nostro paese ma nel mondo, ed è legata da sempre al mondo dello sport e questo mi sembra già un primo merito. Continua testardamente anche a mantenere una matrice italiana in un mondo che sta diventando globalizzato, ma mantengono il presidio. Il secondo merito è quello di aver sempre dato supporto alla pratica sportiva, collegandola nel caso del premio ‘Donna e Sport’ proprio alla pratica sportiva, al femminile, collegata all’eccellenza scolastica”.  

“Si parla spesso di sport e scuola, al maschile e al femminile, ma non sempre nella scuola questa relazione trova positiva attuazione. Vale nel rapporto tra i docenti e gli atleti e le atlete, che non sempre hanno quel minimo di comprensione, considerando gli impegni anche agonistici; vale per le infrastrutture sportive nelle scuole che sono oggettivamente carenti e sulle quali dobbiamo investire moltissimo. Io penso che questo premio, oltre a riconoscere a delle ragazze di grande valore, la capacità di coniugare le esigenze scolastiche, quindi della formazione personale, con le esigenze sportive anche al massimo livello, possa essere uno strumento di stimolo per i rapporti in generale che riguardino studenti o studentesse tra sport e scuola”, ha aggiunto Abodi. 

“Nel rapporto che sto sviluppando con tanti colleghi dei Paesi europei mi rendo conto della distanza che c’è tra la qualità che offrono in altri paesi e quella che offriamo noi e peraltro è stridente rispetto ai risultati. Noi siamo straordinari nel raggiungimento degli obbiettivi agonistici, ma abbiamo una base che vive, in grandissima parte del volontariato e del grandissimo entusiasmo e della passione di società e associazioni dilettantistiche. Io credo che la scuola da questo punto di vista debba fare un salto di qualità e la cosa che mi conforta è che con il ministro Valditara abbiamo già predisposto un’agenda molto fitta di impegni e di assunzioni di responsabilità”.  

“Sono convinto -ha sottolineato Abodi- che avremo bisogno di tempo, ma mi sembra che le idee siano sufficientemente chiare per avere uno studente o studentessa in più che fanno sport, una palestra scolastica in più, un’ora di educazione fisica in più e professori più qualificati, perché c’è bisogno che i formatori siano prima formati e poi formino”. 

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