Spazio: Giuseppe Racca (Esa) all’Adnkronos: “Euclid vede ‘l’invisibile'”

(Adnkronos) – “Euclid guarda nelle tenebre, osserva le cose che non sono visibili perché non hanno luce. E se l’osservazione che facciamo adesso non ci dice ancora granché sulle tenebre, ci dice invece molto sulla capacità di Euclid di osservare le cose che non sono visibili: materia oscura e energia oscura, cose che non possono essere osservate, che non emettono nessun tipo di luce, che sono del tutto nere, del tutto invisibili”. L’ingegnere Giuseppe Racca di Esa, responsabile della missione Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea, spiega così, intervistato dall’Adnkronos, il pregio straordinario delle immagini rilasciate oggi dalla missione Euclid, il telescopio europeo cacciatore di materia oscura e di energia oscura. “Oggi possiamo vedere quello che non avevamo mai visto prima” scandisce Racca. “Euclid – spiega ancora Racca – ha una caratteristica molto spinta di definizione e riusciamo a fotografare l’energia oscura e la materia oscura” e “per quello che ha inviato Euclid al momento noi possiamo avere la conferma che nessun telescopio realizzato ad oggi riesce a vedere nella stessa immagine una definizione così netta e ad avere una immagine così ampia: siamo unici in questa perfezione”. Racca sottolinea che non è “tanto la distanza delle riprese effettuate da Euclid a renderlo uno strumento unico. Euclid vede infatti immagini a 10 miliardi di anni luce da noi mentre il telescopio James Webb riesce a guardare a 13 miliardi di anni luce e riesce a vedere anche oggetti più piccoli, oppure l’Hubble Space Telescope riesce a vedere oggetti nel visibile che sono della stessa qualità e perfezione di immagine di Euclid”. Ma, ribadisce Racca, “nessun telescopio realizzato ad oggi riesce a vedere nella stessa immagine una definizione così netta e soprattutto in maniera così ampia. Con Euclid riusciamo a vedere tutto insieme l’ammasso di galassie di Perseo, sono mille galassie circa, e se guardiamo indietro, sullo sfondo dell’immagine, vediamo altre 100mila galassie circa. Nessun osservatorio, nessun telescopio ha mai potuto ottenere questo risultato”. Magari, argomenta ancora l’ingegnere e responsabile della missione dell’Esa, “alcuni strumenti a Terra hanno l’ampiezza di campo ma non hanno la perfezione o quelli in orbita vedono solo una piccolissima parte” di Universo.  

“Euclid invece è unico per definizione e per campo di osservazione, un campo così grande da prendere immagini mai raggiunte prima. Possiamo vedere quello che non avevamo mai visto”, scandisce. Per la cosmologia Racca sottolinea che servono tantissime immagini messe insieme per scoprire cose nuove, e bisogna osservare tanto universo e nelle stesse condizioni per svelare nuovi misteri. Noi per 6 anni con Euclid riusciamo a vedere un terzo dell’Universo, riusciamo a fare immagini di miliardi di galassie, poi c’è l’accuratezza dell’immagine che potrà misurare quei piccolissimi effetti della materia e dell’energia oscura, perché gli effetti che hanno sono davvero minuti, serve un’accuratezza enorme per vederne gli effetti” prosegue Racca. Il responsabile della missione Euclid dell’Esa aggiunge inoltre che “obiettivo principale della missione è quello cosmologico, ma ci saranno tantissime scoperte. Euclid manderà a terra 30mila immagini che potranno essere usate da tanti cosmologi. Fra queste anche immagini della nostra galassia. Queste prerogative consentiranno di fare molte scoperte”. “I nostri elevati standard per questo telescopio hanno dato i loro frutti: la quantità di dettagli in queste immagini diffuse oggi è tutto frutto di uno speciale design ottico, alla perfetta produzione e assemblaggio del telescopio e strumenti, puntamento e controllo della temperatura estremamente accurati” indica infine Racca. (di Andreana d’Aquino)  

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