Spazio, astronauta Guidoni: “Volontaria l’esplosione di Starship, test comunque utile”

(Adnkronos) – L’esplosione della navetta Starship e del suo gigantesco sistema di lancio “è stata sicuramente una esplosione volontaria perché la navetta – che riporterà astronauti sulla Luna – aveva perso il controllo ed, in questo modo, Space X ha voluto evitare che cadesse a terra senza controllo” e “naturalmente è stata l’ultima ratio” questa scelta. A commentarlo, conversando con l’Adnkronos, è l’astronauta italiano Umberto Guidoni, primo europeo ad abitare la Iss. Intervendo sul secondo tentativo di lancio di Starship, Guidoni osserva ancora che “sia stato utile fare questo test. Solo in un lancio effettivo – spiega – si vedono dettagli a volte sfuggiti nelle simulazioni”. La navetta Starship è programmata per riportare astronauti sulla Luna con la missione Artemis III, ed il test di ieri è partito dalla base di Boca Chica, in Texas, negli Usa. Che qualcosa nel test di ieri stesse andando male secondo Guidoni si è capito fin dal decollo. “In fase di lancio – sottolinea inoltre l’astronauta oggi a riposo – avevo notato che non si erano accesi tutti i motori. Avremo presto la diagnosi del test intanto da Space X dicono che entro la fine dell’anno ripeteranno il lancio, forse perché contano di risolvere i problemi ancora aperti”.  

Guidoni evidenzia che quando il patron di Space X, Elon Musk, “sperimenta una missione accetta il rischio anche di fare esplodere una navetta o un suo razzo, con la mia esperienza alla Nasa mi viene da pensare che il suo metodo non sarebbe mai stato accettato ma sicuramente accelera i tempi” di una missione. La Nasa, osserva inoltre Guidoni intervendo sull’esplosione della navetta lunare Starhip, ha impiegato due anni per lanciare la missione Artemis I, Musk invece fa esplodere i razzi ma poi ci impiega solo 6 mesi” a compiere una missione”. “Non so se la strategia di Musk sia la migliore ma forse a Space X accettano un certo livello di rischio” aggiunge. “Quello che mi lascia perplesso di Starship è che la missione, la navetta che atterrerà sulla Luna con l’Artemis III, va finita in 2 anni e noi auspichiamo che ciò accada”. Guidoni indica che i tempi sono stretti e che, inoltre, per portare su Starship c’è anche il razzo con 33 motori. E questo apre un’altra domanda: si riesce a gestire un sistema così complesso?”. “Ormai 50 anni fa anche i russi tentarono una missione simile, nella competizione con gli Usa prepararono il razzo N1 che nel primo stadio aveva decine di motori che non riuscirono a coordinare, era l’equivalente del Saturno 5” ricorda l’astronauta. “E’ un caso simile a ciò che sta facendo oggi Space X ma la tecnologia attuale è molto più avanzata” afferma infine Umberto Guidoni. (di Andreana d’Aquino)  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version