Sicurezza, Piantedosi: “Non esiste emergenza a Milano e in Italia”

(Adnkronos) – “Non esiste un’emergenza sicurezza a Milano, come in Italia non esiste un’emergenza sicurezza ma un tema”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che oggi ha partecipato alla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Milano. “Tra emergenza e tema – ha sottolineato Piantedosi – c’è il passaggio che esiste tra la verificazione e gli accadimenti e quello che fanno le pubbliche amministrazioni”.  

“Altro dato importante – ha aggiunto – qui a Milano abbiamo una percentuale quasi del 100% dell’assicurazione alla giustizia degli autori di questi reati”. Piantedosi ha ricordato che “è proprio di questa mattina la notizia che è stato assicurato alla giustizia l’autore” della violenza sessuale avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 aprile in piazza Carbonari a Milano. “Un occasione – ha detto Piantedosi – per ringraziare l’autorità giudiziaria, che partecipa in maniera encomiabile alla coesione interistituzionale che esiste in questa città”. 

Quanto alla Stazione Centrale “abbiamo fatto una verifica delle iniziative del primo quadrimestre dell’anno nella zona e abbiamo confrontato i dati con quelli del 2019 (anno pre-Covid, quindi l’ultimo statisticamente rilevante, ndr): nel quadrante della Stazione i reati tipici come furti, rapine, lesioni personali e violenze sessuali, sono calati del 39% rispetto al 2019 per effetto dei servizi”. “Se dessimo valore al dato statistico, diremmo che c’è una proficua valenza dei servizi che stiamo facendo, ma c’è anche un problema di percezione, che non sottovalutiamo”, ha aggiunto il ministro.  

“Tra Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza, per quelli che sono gli incrementi di assunzioni che riguardano quest’anno, arriviamo a 430 persone, di cui metà già immesse nelle rispettive strutture”. In particolare, anche il dato delle nuove immissioni al netto dei pensionamenti “ci dà molta soddisfazione, perché sono oltre 250 quelli che sono in più”. Inoltre – ha sottolineato Piantedosi – “è del tutto evidente che quando parliamo di 430 nuove immissioni parliamo di persone che hanno caratteristiche di grado, di età e di operatività per cui è ragionevole immaginare che ritroveremo negli scenari operativi a cui stiamo facendo riferimento (come ad esempio la Stazione Centrale di Milano, ndr) a differenza di quelli che vanno via, che per questioni di età e per maturazione di alcuni requisiti erano meno vocati a quel tipo di attività”. 

“Credo che vada anche sfatato il discorso che basta dare accoglienza per prevenire i reati. Non c’è dubbio – ha detto – che l’emarginazione è un fattore di insicurezza. Riconducibile agli stranieri sì, lo dicono i dati”, perché “è evidente che la popolazione straniera più facilmente finisce nei gorghi dell’emarginazione”.  

Piantedosi ha poi ricordato che il 32enne somalo fermato per la violenza sessuale avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 aprile in piazza Carbonari a Milano aveva il permesso di soggiorno e sottolineato anche il problema, che riguarda i minori non accompagnati, “di volontà di uscita dalla rete di accoglienza”, quindi “il fenomeno è molto complesso. Sicuramente le condizioni di marginalità sociale alimentano il problema sicurezza. Siamo tutti tentati dal dire ‘ti do un permesso di soggiorno e ho risolto il problema sicurezza’, ma non è così”, ha spiegato il ministro.  

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