(Adnkronos) – Matteo Salvini non riesce a fare il bis al Viminale ma è il nuovo ministro alle Infrastrutture. Dal Mit potrà gestire i soldi del Pnrr per le grandi opere, con l’ambizione di poter pure far partire i lavori per il Ponte sullo Stretto. Prossimo ai 50 anni, il prossimo nove marzo, il segretario del più antico partito presente in Parlamento è un leghista della prima ora. Dopo il diploma al liceo Manzoni, a Milano, sua città natale, si divide tra l’impegno all’università, dove finisce però fuoricorso, fermandosi a quota 5 esami e la passione per la politica, dove si segnala tra i giovani comunisti padani, iscrivendosi a 17 anni al partito di Bossi. Nel frattempo lavora al quotidiano della Lega, ‘La Padania’, in cui si forma come giornalista e anche alla radio di partito.
A Milano diventa volto noto del Carroccio, prima responsabile del settore dei giovani, fino al ’97, poi segretario cittadino, infine, da 1998 al 2004, segretario provinciale. Salvini si presenta alle elezioni europee del 2004: a dargli il voto, nella circoscrizione nord-ovest sono in 14 mila, voti che lo mandano a Bruxelles per la prima volta. Ci ritornerà nel 2009, quadruplicando i voti ottenuti, che sono quasi 70 mila, nel frattempo sbarca in Parlamento, a Roma.
Ma Salvini, più che a Bruxelles e a Roma, punta a cambiare volto alla Lega. Lega che nell’aprile del 2012 vede l’addio di Bossi alla segreteria, coinvolto dallo scandalo dei fondi sottratti dal tesoriere Belsito, con accuse che vedono in ballo lo stesso Senatur e la sua famiglia. Alla segreteria arriva Maroni, ma il declino della Lega sembra inarrestabile. Alle politiche del 2013, il partito non va oltre il 4% su scala nazionale, perdendo la metà dei voti nelle roccaforti di Veneto e Lombardia.
Dopo il voto ecco il congresso straordinario, a dicembre del 2013, Salvini sfida Bossi per la segreteria e alle primarie stacca il fondatore, raccogliendo l’82% dei voti dei militanti. Cambia tutto, lo si vede sin dalle elezioni europee dell’anno successivo, con il segretario che allarga i confini del partito e si allea con il Front National di Marine Le Pen, nel rifiuto di una Ue di cui critica la moneta unica, in nome di una ideologia sovranista e nel dire no all”invasione dei migranti’ che arrivano in Europa.
A dare misura della svolta di Salvini anche il superamento dei confini padani: la Lega si allarga al Sud, fino all Sicilia, con ‘il movimento Noi con Salvini’. E’ ormai un partito nazionale che gioca a tutto campo, nonostante i mugugni dello stesso Bossi, spesso in conflitto con il segretario. Salvini vola nelle primarie del 2017 del partito, riconfermato alla segreteria con l’82% dei voti arriva al voto del 4 marzo con della Lega, privo di riferimenti al Nord, per la prima volta dopo 30 anni.
Gli elettori premiano la ‘Lega per Salvini Premier’, che sorpassa l’alleato Berlusconi per la prima volta, divenendo l’azionista di maggioranza del centrodestra. Migliore risultato della storia della Lega: oltre quota 17% sia alla Camera sia al Senato. Risultato che vede il raddoppio delle preferenze, al 34% alle europee del 2019. Poi però, l’esperienza con il Conte I si interrompe bruscamente, è l’estate del Papeete e Salvini strappa con il M5S. La Lega finisce all’opposizione, poi torna al governo con Mario Draghi, nell’esecutivo di unità nazionale, che ha una sola forza all’opposizione, quella Fdi guidata dalla alleata-rivale Giorgia Meloni, con cui ora Salvini torna al governo.
Front man instancabile, negli ultimi mesi Salvini ha cercato di recuperare il tempo perduto, dopo essersi ‘fermato’ per il governo di unità nazionale con Draghi. I 20 mesi con l’ex banchiere centrale lo hanno penalizzato, con i consensi che sono scesi sotto il 9% alle ultime elezioni, battuto nel derby di centrodestra dalla Meloni, che gli ha negato il Viminale, per chiedergli di accomodarsi alle Infrastrutture.
Dai talk show – capace di essere in video più volte al giorno – alle piazze di tutto il Belpaese, alle dirette social, perfino su TikTok, Salvini ha però dovuto pure rinunciare al guru della comunicazione Luca Morisi, che ha fatto un passo indietro per motivi personali. Della sua vita privata, Salvini, attualmente legato a Francesca Verdini, non ama parlare, anche se, soprattutto negli ultimi tempi, le foto dei due figli, Federico e Mirta, nati da relazioni precedenti sono frequenti sui suoi profili. E qualcuno ha detto pure che con la figlia dell’ex senatore di Fi, potrebbero esserci in programma le nozze.