(Adnkronos) – Dopo il ritiro del patrocinio al Roma Pride 2023 da parte della Regione Lazio scoppia la polemica politica, con l’opposizione – dal Pd a +Europa e Azione – all’attacco del governatore Rocca tra accuse di omofobia e oscurantismo.
“Sabato sarò al Pride di Roma come ho sempre fatto da Presidente di Regione. Non bisogna mai aver paura di chi difende e rivendica i diritti della persona. Bisogna combattere chi li nega”, scrive su Twitter Nicola Zingaretti, deputato del Pd ed ex governatore del Lazio. Per la senatrice dem Cecilia D’Elia, “la revoca del patrocinio al Pride di Roma da parte della Regione Lazio è atto grave, un passo indietro sul terreno dell’impegno dei diritti, della lotta alle discriminazioni. Inutile agitare lo spettro della GPA, il Pride è da sempre il momento in cui la comunità lgbtq+ si mostra con tutto l’orgoglio delle sue battaglie per una piena cittadinanza, a partire dal doveroso riconoscimento dei diritti delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno”, dice.
“Dopo averlo concesso, oggi Regione Lazio ritira il patrocinio a Roma Pride. Una schizofrenia di odio e discriminazione che la destra vuole diffondere usando le istituzioni. Non permetteremo che continui questa crociata contro la cittadinanza lgbtqia+. Tuttə al Roma Pride!”, il commento su Twitter del deputato del Pd Alessandro Zan, responsabile Diritti dem.
“Non c’entra nulla l’utero in affitto, non c’entrano nulla i presunti comportamenti illegali cui fa riferimento la Giunta: la revoca del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio dimostra ancora una volta che con Fratelli d’Italia al governo l’omofobia è istituzionalizzata, è una omofobia di Stato. Ed è sconvolgente come il presidente Rocca si ponga come cane da guardia dei pro-vita che proprio oggi avevano chiesto il ritiro del patrocinio. Rocca se ne frega di tutti i cittadini del Lazio che invece credono nei diritti Lgbti+”, l’accusa del segretario di Più Europa Riccardo Magi.
E per la capogruppo della Lista Calenda Sindaco in Assemblea Capitolina, Flavia De Gregorio, “la decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio al Roma Pride è una scelta dal chiaro sapore oscurantista. Una volontà, quella della Regione, che non sorprende ma che lascia l’amaro in bocca. L’ennesimo segnale di diritti civili messi sotto attacco”.