Roma, il crollo al Globe Theatre e la maledizione del Macbeth

(Adnkronos) – Mai pronunciare in scena la parola ‘Macbeth’. Superstizione o opera ‘maledetta’? Gli attori propendono per la seconda opzione, soprattutto quelli inglesi che per scaramanzia non pronunciano mai il nome del protagonista della tragedia shakespeariana, ma semplicemente preferiscono chiamare la piece ‘The Scottish Play’ e prima di entrare in scena è ormai quasi un rito prolungare il cerimoniale scaramantico cui ogni attore ricorre, ciascuno a modo suo.  

Sembra che nei secoli, infatti, la tragedia shakespeariana sia stata all’origine di una serie di eventi sfortunati. Il protagonista morto prima del debutto del Macbeth, tanto che Shakespeare dovette sostituirlo in pochissimi minuti, ‘fronde’ tra attori e spettatori, tra produzioni rivali che nel 1849 a New York, all’Astor Palace, provocarono la morte di 22 persone e 100 feriti. 

Nulla a che vedere con quanto accaduto al Globe Theatre di Roma, naturalmente, anche se nel 1898 il grande scrittore e critico irlandese, George Bernard Shaw, non esitava a scrivere che il ‘Macbeth’ portasse jella. Numerose le leggende che si sono succedute nei secoli, come quella legata alla presenze delle tre fattucchiere del ‘Macbeth’, streghe ‘vere’ che si sarebbero vendicate del grande Shakespeare recitando formule magiche per maledire l’opera.  

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