Rivolta Wagner e Prigozhin, Putin avvia le ‘purghe’ in Russia: “Arrestato Surovikin”

(Adnkronos) – Il generale Sergei Surovikin arrestato, il capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov esautorato: Vladimir Putin, secondo news diffuse da media e blogger militari, ha avviato le ‘purghe’ ai vertici delle forze armate della Russia dopo la marcia della Wagner di Yevgheny Prigozhin, arrivata a quasi 200 km da Mosca prima di fermarsi, senza un reale intervento dell’esercito regolare. E intanto, in Daghestan per un incontro con il presidente Sergey Melikov, Putin torna a ostentare sicurezza concedendosi agli ammiratori, tra strette di mano, baci e selfie, assicurando di non aver “mai avuto dubbi” sul sostegno del popolo russo, schierato e unito dalla parte della leadership. 

Se secondo il New York Times Surovikin, già capo delle operazioni militari in Ucraina, sarebbe stato al corrente in anticipo dei piani di ammutinamento, per il il Moscow Times – che cita due fonti vicine al ministero della Difesa di Mosca – il generale sarebbe stato arrestato perché, almeno “apparentemente”, avrebbe scelto “la parte di Prigozhin”. 

A seguire con attenzione quello che è accaduto negli ultimi giorni e quello che sta accadendo è la comunità di blogger militari russi che, spiega la Cnn, si aspettano ora un serio rimpasto tra i vertici dell’esercito di Mosca alla luce della rivolta di Wagner. E forse anche all’interno dei servizi di sicurezza per non averne visto i preparativi. 

Un popolare blogger di nome Rybar, spiega l’emittente, ha rivelato mercoledì scorso che un’epurazione era già in corso e che aveva colpito comandanti di medio livello che si erano rifiutati di sparare alle colonne di mercenari con il rischio che i civili venissero colpiti: “Da diversi giorni, investigatori e rappresentanti dell’UST, (il Servizio di sicurezza federale), lavorano sia sulla leadership degli organi di comando e controllo militare sia sui comandanti delle unità”, le parole di Rybar. Ma non solo. Secondo il blogger, mentre Gerasimov rimane formalmente responsabile di quella che la Russia chiama “operazione militare speciale” in Ucraina, il comandante delle forze aeree, il colonnello generale Mikhail Teplinsky, starebbe di fatto conducendo la guerra. 

Un altro noto blogger, Boris Rozhin, ha scritto inoltre che “uno degli aspetti positivi del 24 giugno potrebbe essere che le autorità saranno ripulite dal personale sleale e instabile”. 

Se non è chiaro quale sarà il destino di Prigozhin, intanto il leader del Gruppo Wagner non potrà di sicuro essere consegnato agli Stati Uniti per rispondere dei crimini di cui è accusato. A chiarirlo è stata la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, rispondendo a una domanda in proposito: “Ogni cittadino russo ha il diritto di contare sull’assistenza della Russia per proteggerlo dai tentativi illegali di portarlo all’estero per responsabilità penali”. 

La precisazione è arrivata dopo che il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha ammesso che Washington vorrebbe che Prigozhin comparisse davanti a un tribunale americano per i “crimini di cui è accusato” sia in Ucraina che in Africa, dove l’organizzazione è presente. 

Zakharova ha poi sottolineato che la Russia risolverà la situazione con Prigozhin e i suoi mercenari “senza commenti esterni”. “Chi voleva esprimere il proprio sostegno, lo ha espresso; chi voleva aiutare, ha aiutato. Tutto questo lo ricorderemo, ne prenderemo atto e non lo dimenticheremo”, ha detto. 

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