(Adnkronos) – “Fino a non molti anni fa, il cittadino cambiava da solo l’olio della sua auto e lo buttava in fogna, oggi dopo un grande lavoro di formazione e informazione siamo riusciti a trasmettere la consapevolezza che si tratta di un rifiuto pericoloso e a costruire un sistema di tutela ambientale ed economia circolare in cui ogni pezzo della catena ha una parte di merito”. Così Riccardo Piunti, presidente del Conou (Consorzio nazionale degli oli minerali usati), fa il punto dopo 39 anni di attività del consorzio.
Dai piccoli meccanici alle grandi industrie, oggi sono 103mila le imprese che conservano l’olio minerale usato e lo mettono a disposizione dei centri di raccolta del Conou, che attraverso le tre raffinerie sul territorio nazionale ne rigenera il 98% e lo rimette sul mercato. Un numero che fa dell’Italia un faro, rispetto a una media europea di rigenerazione ferma al 61%.