Ricordo Ramelli, sottosegretaria Frassinetti contestata a Milano

(Adnkronos) – Si è svolta oggi a Milano l’annunciata protesta contro la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, di Fdi, che si è recata all’Istituto Molinari per ricordare Sergio Ramelli, nell’anniversario dell’aggressione che gli procurò la morte. “Oggi sono stata all’Istituto Molinari accompagnata dal senatore Sisler, dall’onorevole Raimondo e dal rappresentante della Città Metropolitana, Pino Pozzoli. Ho deposto un mazzo di fiori sotto la targa che ricorda Sergio, studente del Molinari negli anni ’70, aggredito brutalmente dal servizio d’ordine di Avanguardia Operaia sotto casa, il 13 marzo di 48 anni fa e morto dopo 47 giorni di agonia. Ho anche ricordato che proprio in quella scuola un professore consegnò agli estremisti di sinistra il tema di Sergio contro le Br e da lì iniziò il suo calvario” dichiara Frassinetti. “Ringrazio per la sua significativa presenza il fratello di Fausto Tinelli, ragazzo di sinistra ucciso davanti al Leoncavallo, presto andrò a deporre i fiori anche nella sua scuola. Ringrazio gli studenti del Molinari che mi hanno accolto nel loro istituto e condivido il comunicato dove si dicono contrari ad ogni violenza”, conclude la sottosegretaria all’Istruzione. 

Ieri, commentando all’Adnkronos le polemiche sollevate da un collettivo di sinistra contro la commemorazione di Ramelli, Frassinetti aveva osservato: “Ritengo queste polemiche assurde, voglio semplicemente portare dei fiori sulla targa dedicata a Ramelli nella scuola dove andava e dove è maturato l’omicidio. L’ho già fatto in passato, nell’anniversario dell’aggressione, e non è mai successo nulla, anzi mi hanno accompagnato parlamentari del Partito democratico e domani ci sarà un rappresentante della Città Metropolitana, governata in provincia di Milano dal centrosinistra. Davvero, non comprendo una polemica sollevata per un mazzo di fiori che porto a nome di tutti. Così come il sindaco Sala porta la corona ai giardini comunali intitolati a lui, il 29 aprile”. 

“Farò la stessa cosa portando i fiori sulla targa di Fausto Tinelli, il ragazzo di sinistra ammazzato anche lui a marzo davanti al centro sociale ‘Leoncavallo’. Io volevo lanciare un messaggio pacificatore – aveva spiegato – invitando a riflettere su cosa accadeva in quegli anni, onoriamo tutti e condanniamo la violenza di tutti. Sono triste per il solo fatto che ci sia questa polemica, dopo 48 anni dai fatti. Abbiamo fatto un passo indietro, questa cerimonia è già stata fatta con me quando ero vicepresidente della Commissione Cultura della Camera. Non solo, la targa a Ramelli nella scuola Molinari è stata autorizzata dal governo Prodi, un governo quindi di centrosinistra, che accolse un mio ordine del giorno. E ho fatto mettere la targa anche nella scuola dove andava Tinelli”. 

“Totale e affettuosa solidarietà a Paola Frassinetti. Mi unisco al suo ufficiale ricordo di Sergio Ramelli a cui Milano, come molte altre città italiane, dedica un luogo pubblico” afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “E’ vergognosa, al di là di ogni legittima posizione politica, la contestazione di sedicenti antifascisti che meglio sarebbe qualificare pretestuosamente ignoranti. Gli atti pubblici del processo contro i suoi assassini, infatti, hanno confermato in sentenza che Sergio Ramelli mai si era reso responsabile di un qualsiasi gesto di provocazione e ancor meno di violenza. Bene ha fatto il sottosegretario Frassinetti ad accomunare il suo ricordo a quello di Tinelli. Anche io, a Sergio, Fausto e Iaio, ho dedicato nel mio primo discorso al Senato da presidente, il mio commosso pensiero. Mi aspetto che tutte le forze politiche si associno al gesto di Paola Frassinetti. Senza se e senza ma”.  

Sono “inaccettabili le violente contestazioni nei confronti del sottosegretario Paola Frassinetti, oggi davanti all’Istituto ‘Molinari’ di Milano – dichiara il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – A lei tutta la mia solidarietà e vicinanza. Mi auguro che tutte le forze politiche condannino gli insulti volgari espressi contro di lei, atteggiamenti che mirano a ricreare un clima da anni ‘70 che vogliamo fermamente non torni mai più”.  

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