Ricerca, simposio all’Accademia dei Lincei: risorse per conoscenza e competenze

(Adnkronos) – Faro dell’Accademia dei Lincei sulla ricerca italiana. La ricerca scientifica “è il migliore investimento che si possa fare per il futuro del nostro Paese” ed “in un’epoca di profonde trasformazioni come quella in cui siamo immersi, l’unico modo per cercare di governare il cambiamento è destinare risorse per aumentare la conoscenza e le competenze e “ricerca pura e ricerca applicata sono la strada più duratura per garantire benessere e progresso” è stato l’incipit con cui il presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli, ha aperto il simposio “La ricerca pubblica e il futuro dell’italia – stato presente e sviluppi di lungo periodo”, promosso oggi a Roma, a Via della Lungara, e a cui ha preso parte anche il ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, e a cui il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha inviato un messaggio personale.  

Nel suo intervento di apertura Antonelli ha rilevato che “queste affermazioni si declinano in fondi per le università, il Cnr e gli altri istituti di ricerca, per assunzioni di ricercatori, finanziare borse di studio, acquistare macchinari. L’impegno del governo, ribadito nell’incontro di oggi ai Lincei, per utilizzare una parte rilevante dei fondi del Pnrr a questo scopo, sembra portare l’Italia sulla strada giusta. Un percorso che permetterà alla nostra già brillante ricerca di consolidarsi avendo a disposizione fondi e risorse pari a quelle degli altri grandi Paesi europei, di guardare il futuro con maggiore serenità e di offrire all’Italia nuove opportunità di sviluppo e grandi soddisfazioni”. Ma non basta secondo Antonelli. Il presidente dell’Accademia dei Lincei ha indicato infatti che “dobbiamo riuscire ad assicurare alla ricerca finanziamenti costanti per un lungo periodo, per evitare che dopo il Pnrr si torni indietro. Solo così si potrà realizzare l’auspicio del Presidente della Repubblica: ‘Studiare e lavorare all’estero non dovrebbe più rappresentare una scelta obbligata ma libera. Si tratta di passare dalla ‘fuga’ dei cervelli, alla circolazione dei talenti'”.  

La scienza “è al servizio della comunità ed è importante la visibilità della ricerca perché la ricerca non è una monade” ma “è un servizio dato alla comunità, ad ogni atto di ricerca c’è un beneficio” ha rilevato il ministro dell’Università e ricerca, Anna Maria Bernini, intervendo al simposio. La titolare del Mur ha quindi indicato che “con i fondi del Pnrr il mercato della ricerca è dopato” e che per questo serve “una programmazione o nel 2026 ci sarà uno strapiombo”.  

Netto il messaggio del ministro Giorgetti che ha indicato come “nella Missione 4 del PNRR sono stati stanziati oltre 11 miliardi di euro, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti ordinari” che quindi “è essenziale che questi ingenti investimenti si traducano in un impulso duraturo al nostro sistema di ricerca”. 

Nel suo intervento al convegno, il consigliere del ministro Giorgetti, Fabio Pammolli ha quindi sottolineato l’importanza di trovare soluzioni idonee per aumentare l’Internazionalizzazione del reclutamento competitivo di giovani ricercatori e, inoltre, definire schemi di partenariato pubblico privato per realizzare infrastrutture d’innovazione in aree chiave come la fotonica, la microelettronica, i materiali avanzati. 

Con il simposio l’Accademia dei Lincei ha spinto sull’acceleratore per portare più alla ribalta la ricerca scientifica. L’Italia, ha rilevato la più prestigiosa accademia europea, “non è un Paese che attrae ricercatori, anzi fa fuggire quelli che forma perché non offre loro sufficienti prospettive. Eppure, ogni nostro ricercatore ha, in media, una produttività di lavori eccellenti più alta di un ricercatore tedesco, francese o americano. La pandemia del Covid 19 e l’emergenza ambientale hanno ridato alla scienza e alla ricerca la centralità che meritano”. Ma ora, “grazie all’opportunità del Pnrr, che ha dato fondi essenzialmente alla ricerca applicata, è necessario rendere strutturale l’investimento in tutta la ricerca pubblica” hanno detto gli scienziati lincei.  

Negli ultimi tre anni l’Accademia dei Lincei ha portato questi temi all’attenzione dell’opinione pubblica sostenendo la Strategia proposta dal Tavolo per la ricerca fondamentale del Ministero dell’Università e della Ricerca – che si trova sul sito del Mur – e il corrispondente Piano pluriennale d’investimenti – che si trova sul sito dei Lincei. Al Simposio è stato inoltre approfondito il tema della relazione tra ricerca e sviluppo economico, sono stati discussi i risultati del Tavolo interministeriale per la ricognizione delle risorse destinate alla ricerca – nato a febbraio in collaborazione tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e i Ministeri dell’Economia, delle Imprese e del Made in Italy e della Salute – e presentata e aggiornata una proposta di Strategia per la ricerca fondamentale. La giornata di lavori in Via della Lungara è stata scandita anche dalla Tavola rotonda conclusiva, presieduta dal Vice Presidente dell’Accademia e Nobel per la Fisica Giorgio Parisi a cui hanno partecipato rappresentanti dell’Università, degli Enti di ricerca e della Confindustria ed esperti del settore. Il Comitato organizzatore è stato composto dal fisico Ugo Amaldi del Cern, dal presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli, dal Linceo de la Sapienza Università di Roma, Guido Martinelli, dal Vice Presidente dell’Accademia, Giorgio Parisi, dal presidente emerito dell’Accademia Alberto Quadrio Curzio, dalla lincea dell’Università Tor Vergata Annalisa Rosselli e da Angela Santoni de la Sapienza Università di Roma.  

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