(Adnkronos) – L’ennesima classifica sulla dolcezza del vivere e sulla qualità dei servizi ci annuncia che il posto migliore è Bologna e quello peggiore è Crotone. Nulla di sorprendente. Sono anni e anni che queste classifiche si ripetono suppergiù allo stesso modo, salvo qualche piccola, piccolissima variante che viene affidata all’inventiva di qualche sindaco oppure alla sorpresa di qualche circostanza.
Ora, lo dico da italiano, da meridionale e da cittadino onorario di Crotone, che al sud la qualità dei servizi sia più scadente è un dato di fatto. Ma queste classifiche dovrebbero anche misurare la diversa quantità delle risorse. Quelle economiche e quelle civili. E’ evidente infatti che il mezzogiorno paga il prezzo di uno scivolamento progressivo che la crisi economica sta accentuando di giorno in giorno. E che lo stesso progetto di autonomia differenziata, se non viene corretto in tempo, minaccia di aggravare.
Dunque si dovrebbero semmai utilizzare queste graduatorie come una sollecitazione a tener viva la questione del riscatto meridionale. E tifare per il sud come in tanti hanno fatto -calcisticamente- per il Marocco. Quella squadra che le stanche previsioni della vigilia davano come fanalino di coda dei mondiali. Un po’ come succede ora a Crotone. Giuseppe Marra Editore dell’Adnkronos