Qatar 2022, dal Meazza all’Olimpico ecco gli altri stadi iconici firmati Webuild

(Adnkronos) – Lo stadio Al Bayt in Qatar, che ospiterà le partite della Coppa del Mondo Fifa 2022 ma non solo. Sono numerosi gli stadi iconici, dal Meazza di Milano all’Olimpico di Roma, che sono stati firmati da Webuild. Due stadi, entrambi ricostruiti quasi da zero dal colosso delle costruzioni, in occasione dei Mondiali di Calcio del 1990. Due opere simboliche per il calcio italiano e mondiale, e due esempi di un nuovo modo di vivere lo sport: verticale, il primo, con gli spalti che si sviluppano in altezza e la distanza dal campo ridotta al minimo; orizzontale, il secondo, con una grande pista di atletica e una capacità di pubblico consistente che gli hanno permesso di trasformarsi nel teatro ideale per tantissime kermesse, sportive e non. 

Questi due stadi sono divenuti un simbolo anche perché interpretano l’evoluzione di questo tipo di infrastruttura, che ha iniziato la sua storia seguendo l’obiettivo della polifunzionalità, e quindi offrendo al pubblico una varietà di intrattenimento sportivo proprio attraverso la presenza della pista di atletica, per poi modificarsi in funzione delle mutate esigenze. Prima con le coperture degli spalti, come avvenuto con l’Olimpico e il Meazza, e poi con un focus sempre più marcato sul calcio, al fine di avvicinare il più possibile lo spettatore al campo e rendere immersiva la sua partecipazione al match. 

L’evoluzione è scritta oggi sui progetti dei nuovi stadi, che – mentre da un lato continuano a puntare sulla manifestazione sportiva – dall’altro si trasformano in infrastrutture sempre più tecnologiche, con spazi ricreativi, occasioni di incontro tra le persone, luoghi ideali dove trascorrere un tempo più lungo rispetto a quello della partita. Una tendenza avviata dagli anni Duemila con la costruzione di alcuni stadi avveniristici. A questa filosofia si ispira anche l’Al Bayt Stadium costruito da Webuild a 40 chilometri da Doha per i Mondiali Fifa 2022, uno stadio moderno, sostenibile, progettato per spingere al massimo il coinvolgimento del pubblico. Uno degli esempi più avanzati dell’evoluzione di questa infrastruttura che, oggi più che mai, ha messo le tecniche di costruzione e la tecnologia al servizio dello sport. I nuovi stadi sono infrastrutture sempre più tecnologiche, sostenibili, dotate di spazi ricreativi da vivere anche al di fuori dello sport. 

Dal Wembley Stadium progettato da Norman Foster fino a quelli dei Mondiali di Calcio Fifa 2022 in Qatar, gli stadi sono divenuti templi dello sport, avveniristici, sostenibili, facilmente accessibili e dal grande impatto estetico. A questo sviluppo partecipa Webuild, il player internazionale delle grandi opere. Ha realizzato 9 stadi in 3 continenti diversi fra cui alcuni degli stadi più conosciuti al mondo.  

Lo stadio Olimpico di Roma è uno stadio storico, ideato nel 1927 con il nome di Stadio dei Cipressi e completato solo nel 1953, è all’inizio noto come lo stadio dei Centomila per via della sua capienza, ma diventa per tutti lo Stadio Olimpico con l’assegnazione a Roma dei Giochi Olimpici del 1960. È lo stadio della capitale italiana e lo stadio di riferimento per i grandi eventi. E proprio in occasione di un grande evento, i Campionati del Mondo del 1990, sono stati portati a termine gli ultimi interventi sostanziali di ristrutturazione e copertura, realizzati da Webuild. Un contratto chiavi in mano, che affidava all’impresa costruttrice la gestione di tutte le attività, dal coordinamento dei lavori all’esecuzione. Nell’insieme poco meno di tre anni di lavori, nel corso dei quali lo stadio viene quasi totalmente ricostruito in cemento armato, le curve vengono avvicinate al campo e tutta l’opera è coperta con una tensostruttura bianca. Una volta terminato, il nuovo Olimpico, moderno, funzionale e imponente nel design, passava da 54.000 a oltre 82.000 spettatori divenendo così uno dei primi 15 stadi di calcio al mondo per capienza al momento della ristrutturazione nel 1990. Uno stadio di riferimento nel panorama europeo, non solo per il 4 calcio ma anche per l’atletica leggera e per il rugby, che ha scelto l’Olimpico come il palcoscenico di riferimento per il Sei Nazioni, il trofeo rugbistico più prestigioso del Vecchio Continente. 

Intitolato nel 1980 alla memoria del calciatore campione del mondo Giuseppe Meazza, lo stadio milanese di San Siro è conosciuto dagli appassionati di questo sport come ‘il tempio del calcio’. La sua costruzione, per ospitare le partite del Milan, risale addirittura al 1925 con le prime quattro tribune rettilinee. Nel 1935 viene realizzata la prima operazione di ampliamento che porta la capienza da 35.000 a 55.000 posti. Ospitando le partite del Milan e dell’Inter, due delle più titolate squadre di calcio italiane, lo stadio diventa un’infrastruttura di riferimento e nel 1955 viene sottoposto a un nuovo intervento strutturale che porta la sua capienza a 100.000 posti, in seguito ridotti a 85.000 (in parte seduti, in parte in piedi) per motivi di sicurezza. L’ultimo grande intervento strutturale serve a preparare lo stadio ai Campionati del Mondo del 1990. Si tratta di una trasformazione radicale per la quale sono necessari oltre due anni di lavori (1987 – 1990), realizzati da un pool di aziende guidato dalla Lodigiani (poi confluita nel Gruppo Webuild). La struttura adesso è dotata di 85.000 posti, tutti a sedere, e un tetto trasparente che può essere esteso per l’intero stadio (ad esclusione del solo campo da gioco). Un risultato ottenuto grazie alla costruzione di un terzo anello di gradinate, sorretto da 11 torri cilindriche in cemento armato. 5 È lo stadio dei record: Lo stadio più capiente d’Italia. Il Times lo ha inserito al secondo posto tra gli stadi più belli del mondo. È classificato fra i venti stadi più grandi al mondo. 

Qatar, Roma e Milano ma non solo. In Tailandia c’è lo Stadio Chiang Mai. Il complesso sportivo di Changmai, ubicato nell’area Nord-Est della città, copre una superficie totale di 392.000 m2 ed è costituito dalle infrastrutture di seguito descritte. Uno stadio principale, da 20.000 posti, comprendente il campo di calcio e la pista per atletica ad otto corsie, abilitata per competizioni internazionali. La copertura è costituita da 4.700 m2 di lamiere poggianti su 26 travi in calcestruzzo precompresso, di una lunghezza che varia da 25,40 a 30 metri. Un campo di calcio per gli allenamenti, che include una pista per atletica a sei corsie, abilitata per competizioni nazionali ed internazionali. Una piscina olimpionica, lunga 50 metri, con capacità di 2.000 spettatori e una piscina con piattaforma per i salti fino a 10 metri. Una palestra coperta multifunzionale con una capacità di 5.000 posti. Una palestra coperta multifunzionale con una capacità di 3.000 posti e un sistema d’aria condizionata. Dodici campi da tennis, più un campo centrale, con tribune per 1.000 spettatori. 

Sempre i Tailandia ci sono i Complessi Sportivi a Sud di Songkla. I complessi sportivi coprono due siti: Songkla, il cui stadio è stato ampliato passando da 3.000 a 20.000 posti a sedere, con nuove strutture per l’atletica e un campo da calcio, con qualifica di International Standard per le competizioni: pista da corsa sintetica a 8 corsie e Hat Yai, cittadina a 30 chilometri da Songkla, con la costruzione di un nuovo complesso sportivo su un’area di 120.000 m2. Stadio principale da 3.000 posti a sedere con campo da calcio e pista da corsa sintetica a 8 corsie in materiale poliuretano per competizioni internazionali. Piscina da 50 metri in lunghezza, con pista tuffi con piattaforma posta a 10 metri in altezza. Palestra coperta polisportiva con 1.000 posti a sedere fissi in cemento che possono essere portati fino a 3.000 posti, con panchine ad estrazione, durante le competizioni. Quattro campi da tennis con strutture annesse. 

In Nigeria c’è Stadio Nazionale di Lagos. Il calcio è lo sport più popolare della Nigeria. La prima partita di calcio risale al 1904. Lo stadio nazionale di Lagos è un complesso sportivo polifunzionale a Surulere che comprende anche una piscina olimpionica e attrezzature sportive varie. Lo stadio è stato costruito nel 1972 quando Lagos era la capitale federale della Nigeria ed aveva una capienza di 55.000 che è stata ridotta successivamente a 45.000. Lo stadio Nazionale ha ospitato molte gare internazionali, fra cui la finale della Coppa d’Africa del 1980. 

Lo Stadio Omnisport Omar Bongo è uno stadio polifunzionale situato a Libreville. Usato principalmente per le partite di calcio e con una capienza iniziale di 30.000 persone. Prende il nome da Omar Bongo, che fu presidente del Gabon dal 1967 al 2009.  

A L’Aquila invece c’è lo stadio Rugby L’Aquila. Nella città italiana Webuild ha realizzato un complesso sportivo, costruito tra il 1998 e il 2000. Il progetto ha previsto la costruzione di due tribune coperte complete di attrezzature ed impianti (la Tribuna Ovest ospita 2.533 persone, mentre la Est 2.628). Oltre alle tribune, i lavori hanno riguardato il completamento delle centrali termica, idrica ed elettrica, la realizzazione delle aree parcheggio e dei collegamenti stradali necessari per accedere alla struttura.  

A Bucarest, in Romania, invece, c’è lo Stadio Nazionale Lia Manoliu. Lo Stadio è stato costruito tra il 2007 e il 2011 come stadio tipo arena, con una capienza estremamente elevata, e classificato di Categoria I (Competizioni Internazionali). E’ stato necessario demolire lo stadio esistente e realizzare una nuova arena da 55.000 posti; piattaforme, strade, parcheggi, vicoli, marciapiedi, accessi carrabili, green sportivi; allacciamento alle reti di pubblica utilità (acqua, fognatura, gas naturale, energia elettrica, telecomunicazioni); locali tecnici (centrale di riscaldamento, centrale di ventilazione, gestione dell’acqua). 

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