Putin, Prigozhin e le ‘purghe’: i dubbi dopo la rivolta di Wagner

(Adnkronos) – Nessuna conferma, nessuna smentita, nessuna informazione. Mentre il presidente Vladimir Putin ha dato il via alle ‘purghe’ tra i vertici militari russi dopo la rivolta del gruppo Wagner, resta ignota la sorte del leader dei mercenari Yevgeny Prigozhin, forse in Bielorussia, ma anche quella del generale Sergei Surovikin, forse arrestato o forse rilasciato da Mosca. Forse, però. Perché sono tanti i dubbi e le domande alle quali il Cremlino non vuole rispondere. 

Come nei giorni passati, anche oggi da Mosca non arriva alcuna notizia ufficiale sul leader Wagner. Alle domande dei giornalisti, il portavoce del presidente della Federazione Russa, Dmitry Peskov, ha infatti risposto ancora una volta di non avere informazioni su dove si trovi il fondatore del gruppo di mercenari. “Non ho tali informazioni”, la replica secca di Peskov. 

L’unica novità sulle sorti del capo Wagner era arrivata due giorni fa dal presidente bielorusso Aleksander Lukashenko: Progozhin si troverebbe in Bielorussia. “Come (il presidente russo Vladimir Putin, ndr) aveva promesso ieri, sono state fornite garanzie di sicurezza. Vedo che Prigozhin stava già in volo su un aereo. Sì, a dire la verità, oggi è in Bielorussia”, aveva dichiarato Lukashenko. Poi le tracce del leader dei mercenari si sono perse, così come muto resta il profilo su Telegram dal giorno dello stop alla rivolta a 200 chilometri da Mosca. 

Ma non c’è solo Prigozhin. Il Cremlino si è rifiutato infatti di chiarire anche la sorte del generale Surovikin. Il New York Times, citando fonti anonime dell’intelligence statunitense, ha riferito che Surovikin era a conoscenza della rivolta di Wagner e, secondo il Financial Times e il Moskow Times, sarebbe stato arrestato per questo motivo.  

Alla domanda dei giornalisti se il Cremlino possa chiarire la situazione che riguarda Surovikin, il portavoce Peskov ha risposto: “No, purtroppo no. Vi consiglio di contattare il ministero della Difesa, è una sua prerogativa”. Alla domanda se il presidente russo continui a fidarsi di Surovikin, Peskov ha quindi nuovamente rimbalzato la domanda: “È il comandante in capo supremo e lavora con il ministro della Difesa e con il capo di Stato maggiore. Le domande sulle unità strutturali all’interno del ministero dovrebbero essere rivolte al ministero della Difesa stesso”. 

Secondo il sito di notizie indipendente iStories, che cita fonti dello Stato maggiore della Difesa e dell’Fsb, Surovikin non sarebbe invece stato arrestato, ma solo solo interrogato e poi rilasciato. “Non è accaduto niente” al generale, spiega quindi la figlia di Surovikin, smentendo la notizia dell’arresto. “Non gli è successo niente, nessuno lo ha arrestato e ora tutti sono al lavoro”, ha aggiunto Veronika parlando al sito web Baza. Ma il generale in persona non si vede e, da sabato scorso, ha smesso di apparire in pubblico. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version