(Adnkronos) – L’Iran ha annunciato di aver giustiziato il primo prigioniero ufficialmente condannato per un presunto crimine in seguito alle proteste organizzate nel Paese dopo la morte della giovane donna curda Mahsa Amini, che si trovava in custodia della polizia iraniana per non avere indossato correttamente il suo hijab. Il prigioniero, Mohsen Shekari, è stato condannato per aver ferito “intenzionalmente” una guardia di sicurezza con un lungo coltello e bloccato una strada nella capitale, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tasnim, ed è stato impiccato questa mattina.
Le autorità iraniane hanno rigettato il ricorso dell’avvocato del prigioniero, ritenendo che “non sia né valido né giustificato”, in quanto ritengono che si sia reso colpevole di “crimini di guerra” bloccando la strada, minacciando con le armi e affrontando gli agenti. La Corte Suprema dell’Iran – che ritiene che le azioni del manifestante siano state un “esempio di ipocrisia” – ha approvato la sentenza stamattina e le ha dato esecuzione. I magistrati si basano su presunte dichiarazioni di testimoni dell’accaduto, i quali avrebbero assicurato che i presenti erano molto spaventati dalla presenza del manifestante armato.
Il portavoce del Dipartimento di Giustizia, Masoud Setayeshi, ha spiegato che per lo stesso reato altre undici persone, tra cui tre minorenni, sono state condannate a “lunghe pene detentive”, secondo l’agenzia Isna.