Prezzo gas, Cingolani: “Lavoriamo su forchetta”

(Adnkronos) – Per il gas l’Ue sta lavorando a un “range” di prezzo, per cui ci sia “sempre una variazione, seguendo le leggi di mercato”, ma senza che questa variazione “vada totalmente fuori controllo”. A spiegarlo il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, a margine del Consiglio straordinario a Bruxelles. I ministri dell’Energia dei “Paesi energivori” dell’Ue, responsabili per circa l’80% dei consumi, stanno “lavorando” insieme per mettere insieme dei “bullet point” sulle misure necessarie a contenere il prezzo del gas importato nell’Ue destinati alla Commissione, affinché possa proporre misure concrete per contrastare i rincari del metano, ha affermato Cingolani.  

Si pensa a un “range” di prezzo, per cui ci sia “sempre una variazione, seguendo le leggi di mercato”, ma senza che questa variazione “vada totalmente fuori controllo”. Un’ipotesi è quella di “indicizzare il costo del gas a qualcosa di diverso dal Ttf”, Title Transfer Facility, il mercato all’ingrosso del gas naturale con sede in Olanda che è il benchmark europeo per il metano. Si potrebbe far, ha osservato, “una media di alcuni grandi indicatori, come l’Henry Hub”, il benchmark Usa del gas naturale (uno dei future sul gas più scambiati al mondo, che prende il nome dall’interconnessione dei gasdotti di Erath, in Louisiana), “il Brent”, il greggio del mare del Nord che è il riferimento europeo e altri indicatori.  

I ministri dei Paesi energivori contano di mandare la settimana prossima alla Commissione i bullet point, prima del Consiglio informale dei leader a Praga del 6-7 ottobre, dando “idee di fondo condivise da tutti gli Stati membri”. L’obiettivo è quello di contenere i prezzi del gas, senza però provocare una scarsità della commodity (oggi l’Ue è molto attrattiva per i fornitori di metano perché lo paga tanto). In questo modo, dopo la discussione tra i leader, la Commissione dovrebbe essere in grado di fare una proposta legislativa che possa essere condivisa dagli Stati membri. 

Non ci sono “assolutamente” tensioni con Berlino dopo il piano in materia di energia presentato ieri dal governo tedesco, “vi posso garantire che abbiamo lavorato con la Germania veramente al meglio di quello che potevamo”, ha poi sottolineato il ministro. “Non conosciamo i dettagli del piano”, ha aggiunto, “però oggi Robert Habeck è stato molto chiaro”, ha spiegato che stanno “creando un portafoglio per sussidiare cittadini e imprese in difficoltà. Anche l’Italia ci ha messo 60 miliardi. Noi quelle cose le abbiamo già fatte”, conclude. 

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