Presentato progetto ‘Roma. Silenziosa Bellezza’, la capitale mai vista prima

(Adnkronos) – E’ stato presentato a Palazzo Venezia a Roma il progetto ‘Roma. Silenziosa bellezza’ patrocinato dal Comune capitolino che comprende il volume edito da Rizzoli per conto di Webuild e la mostra organizzata con l’Istituto Vive – Vittoriano e Palazzo Venezia nella Sala Zanardelli al Vittoriano. L’obiettivo è raccontare una Roma inedita mai vista prima, sospesa in un tempo indefinito, avvolta da un’aura di bellezza “dormiente”, che viene dal passato per lasciarci una nuova visione di futuro. La Città Eterna nei mesi del lockdown in una dimensione nuova non solo di spazio urbano antico, ricco di storia e di bellezza, ma anche come reticolato urbano che appare libero, ricco di possibili nuove interpretazioni. 

Alla presentazione del progetto ha partecipato anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha dichiarato: “È un progetto bellissimo che ci restituisce la Roma silenziosa e bellissima dei mesi drammatici del lockdown e che ci ha fatto rendere ancora più consapevoli dell’unicità di questa città. Una città che si è sempre trasformata e che deve continuare a trasformarsi nel segno della sostenibilità ambientale, del rapporto con la sua storia, con lo straordinario patrimonio culturale e con la diversità dei suoi quartieri. Immaginiamo una città verde con servizi di prossimità e capace di parlare al mondo”. 

Il libro e la mostra, che sarà aperta al pubblico dal 20 gennaio al 28 febbraio 2023, nascono dagli scatti d’autore di Moreno Maggi, esperto fotografo italiano di architettura e di fotografia Industriale, che racconta la città in una dimensione quasi sospesa. Da Piazza Venezia, centro della città, a Castel Sant’Angelo, baluardo della difesa militare della Chiesa cattolica, sino a Piazza del Popolo, capolavoro di architettura e urbanistica, dalla Roma antica del colle del Palatino all’Eur, il quartiere destinato a ospitare l’Esposizione Universale del 1942, le immagini raccontano attraverso i confronti delle diverse epoche la Roma disabitata nei mesi della primavera del 2020. 

“L’assenza delle persone e il vuoto generato dal lockdown hanno riacceso il dibattito sui temi legati alla concezione di città vivibile, di urbanistica e di mobilità – si legge nella prefazione del volume a firma dell’Ad di Webuild, Pietro Salini – È necessario sfruttare l’occasione di questo cambiamento epocale per ripensare completamente gli ambienti e le infrastrutture, partendo dai bisogni delle comunità in una nuova ottica di sostenibilità, dai centri alle periferie. Questo volume – prosegue – nasce dal desiderio di cogliere questo momento particolare di una città dormiente ed esaltare l’anima di Roma, documentare e raccontare l’esperienza del vuoto creato dall’epidemia Covid–19 e avviare nuove riflessioni sul futuro che ci attende”. 

“La mostra e il progetto rientrano in pieno nelle nostre linee d’azione – spiega Edith Gabrielli, direttrice generale dell’istituto Vive – Vittoriano e Palazzo Venezia. Fin dal suo costituirsi, nel novembre 2020, l’istituto ha perseguito attraverso la ricerca in ambito museologico e storico-artistico una strategia che unisce e valorizza il Fatto-in-Italia e l’identità del nostro Paese. Roma. Silenziosa bellezza, frutto di una collaborazione tra il Vive e Webuild, rappresenta una dimostrazione concreta della possibilità di mantenere in equilibrio, nel segno dell’arte e della cultura, la dignità istituzionale e lo spirito dell’impresa privata”. 

Oltre alle foto inedite che raccontano una Roma diversa e mai vista nemmeno dai romani stessi, nella quali linee e geometrie delle grandi opere riemergono nitide come mai prima, in tutta la loro bellezza, il volume ospita anche l’intervento del professor Massimo Recalcati, filosofo, che parla di una primavera che ci ha fatto vivere “l’inaudita esperienza dello svuotamento e della desertificazione della città”. A documentare il viaggio storico delle foto nelle piazze e tra i monumenti iconici delle città è invece lo storico dell’arte Claudio Strinati. “Il fatto di vedere tutto senza vedere nessuno – commenta Strinati – consente a chi legge il libro di percepire come meglio non si potrebbe il respiro della storia, la grande bellezza degli spazi e dei monumenti, il senso di eletto decoro e di profonda spiritualità che promanano persino dagli angoli più remoti ma amorevolmente rintracciati da questa significativa sequenza di fotografie”. 

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