Pnrr, Molinari (Lega): “Valutare rinuncia a parte dei soldi”

(Adnkronos) – “Valutare anche la possibilità di rinunciare a parte del Pnrr, se non si dovesse riuscire a investirli in progetti realmente necessari, evitando così sprechi e alleggerendo l’indebitamento degli italiani”. Dopo le polemiche sul rischio ritardi dell’Italia sui progetti legati al piano nazionale di ripresa e resilienza, con cui il governo intende gestire i fondi del Next generation Eu, il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari assicura all’AdnKronos che “il governo ha già dato le sue rassicurazioni, e che i soldi della terza tranche arriveranno”.  

Ma bisogna “riflettere ed evitare sprechi, facendosi prendere dalla fretta”, aggiunge. “Si potrebbe quindi pensare, di concerto con la Ue, a cambiare la destinazione dei fondi” perché “spenderli per spenderli senza identificare progetti realmente necessari, non ha senso. Per questo penso che si potrebbe arrivare a valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito, che sono sempre soldi che vanno a pesare sulle finanze degli italiani”. “Questo – conclude Molinari – è un ragionamento che in Lega facevamo già da quando Conte ottenne i fondi del Pnrr”. “Si tratta sempre di soldi che nessuno ci regala, con vincoli molto forti, e non si è obbligati a prenderli…”.  

Diversa l’opinione del premier Meloni, che durante un punto stampa a Vinitaly ha assicurato: “Non prendo in considerazione l’ipotesi di perdere le risorse. Prendo in considerazione l’ipotesi di farle arrivare a terra in maniera efficace. E tutto il lavoro che questo richiede è un lavoro che noi faremo”. “C’è un grande lavoro da fare – ha ammesso – come io ho detto forse prima di altri, su alcune cose bisogna verificare la fattibilità, però è oggetto di un’interlocuzione con la Commissione sulla base di quello che noi riteniamo sia necessario per spendere queste risorse al meglio”..  

Parole, quelle della premier, che tuttavia non placano gli animi all’interno del Pd. Per Enrico Borghi “il gioco si fa scoperto: la Lega propone ufficialmente di rinunciare a parte dei fondi Pnrr, che agli occhi di Via Bellerio ha il difetto di essere uno strumento comune europeo. Hanno fatto saltare il governo Draghi,per mettere il cappello sui fondi che ora negano. Meloni che dice?”.  

Mentre il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in una nota dice: “Da giorni assistiamo sui giornali e in Tv a continui scaricabarile sulle responsabilità dei ritardi che il percorso del Pnrr sta subendo nel nostro Paese. E oggi si aggiungono le ambigue e gravi parole del capogruppo della Lega Molinari. L’unica cosa che non possiamo fare è rischiare di perdere il treno di quelle risorse decisive per la nostra crescita e il nostro sviluppo. In Senato in commissione Bilancio giace, senza che faccia un passo avanti un decreto, voluto dal governo, che dovrebbe modificare la governance del Piano. Come Pd abbiamo presentato le nostre proposte e vorremmo poterne discutere. Se ci sono problemi la sede giusta per discuterne è il Parlamento. Noi, come sempre avremo un atteggiamento costruttivo e responsabile. Quello che non è più accettabile è accumulare ulteriori ritardi. Su questo saremo duri e pretendiamo risposte chiare perché non possiamo giocare sulla pelle dei cittadini rischiando di perdere risorse e progetti importanti”.  

“Non ce n’è uno che dica la stessa cosa dell’altro: spostare i fondi, chiedere rinvii, cambiare i progetti. Sui ritardi del Pnrr, al governo ognuno ha la sua ricetta. Oggi il capogruppo della Lega alla Camera arriva a dire: “rinunciare”. Ecco quelli pronti: nessuna idea di come gestire i progetti bloccati. Per questo è urgente che il Ministro Fitto venga in Parlamento per spiegare all’Italia cosa hanno intenzione di fare per salvare il più grande progetto di ammodernamento del paese”, afferma dal canto suo Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.  

Parla di “irreparabile disastro” Carlo Calenda che su twitter scrive: “Rinunciare ai fondi del Pnrr, come chiesto dalla Lega, non sarebbe solo un danno materiale per l’Italia, ma anche un irreparabile disastro reputazionale. Ci metterebbe nell’impossibilità di portare avanti qualsiasi progetto/richiesta in Ue con credibilità”. “Abbiamo fatto proposte concrete al Governo per utilizzarli rapidamente su industria 4.0 e Italia Sicura. Siamo pronti a confrontarci con spirito costruttivo. Ma per favore non commettete un errore madornale per l’Italia”.  

 

 

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