Pinto: “Con Mourinho nessuno scontro e Roma migliorata rispetto allo scorso anno”

(Adnkronos) – “Non c’è nessuno scontro, nessuna tensione tra me e Mourinho. Parliamo la stessa lingua, ci diciamo in faccia quello che pensiamo e siamo carichi per portare avanti i progetti della Roma. Il suo rinnovo? In questo momento siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo, siamo carichi per riprendere a lavorare per il nostro obiettivo dopo la sosta portando a casa i risultati per la Roma”. Così Tiago Pinto, general manager della Roma, nel corso della conferenza stampa di fine mercato, in merito al rapporto con l’allenatore Josè Mourinho. 

“Quando comincia una sessione di mercato, devi mettere insieme tre piani diversi. Uno tecnico, più semplice da capire, dove vogliamo fare una squadra migliore della stagione scorsa. Se facciamo il paragone di chi è andato via e di chi è arrivato, secondo me la squadra è migliore, abbiamo più soluzioni e alternative”, spiega il genaral manager della Roma. “Poi c’è il piano economico, non è una novità per nessuno, c’è un settlement agreement per cui dobbiamo spendere per la squadra il 70% dei ricavi -prosegue il dirigente giallorosso-. Mentre i ds erano in vacanza io ho cercato degli accordi economici per mantenere questo piano”. 

“Poi c’è il piano strategico: per uscire da questa situazione con il financial fair play è importante prendere giocatori giovani, con prospettiva futura, per avere risultati sportivi ed economici. Abbiamo preso Ndicka e Aouar… Tutti e due sono under25 con centinaia di partite in competizioni importanti. Noi con i paletti che abbiamo stiamo cercando di equilibrare questi tre piani. Non è semplicissimo. Dall’arrivo di José Mourinho il settore giovanile è una delle parti principale della strategia, ci ha dato l’opportunità di portare i ragazzi alla prima squadra, oggi abbiamo Zalewski e Bove che sono da prima squadra, più altri due che lavorano insieme tutti i giorni. È vero che abbiamo aumentato il monte ingaggi, ma siamo riusciti a mettere i tre piani insieme”, conclude Pinto.  

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