Piero Angela, Alberto: “Era come avere in casa Leonardo da Vinci”

(Adnkronos) – “Ho avuto la netta sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa perché l’ho vissuto come figlio, come collega, come persona normale che si è trovata davanti una mente eclettica, una persona capace di dare la risposta giusta sempre, in qualunque settore, dall’ambito industriale a quello della ricerca. Aveva una capacità di sintesi, di analisi e di trovare la risposta giusta in un modo pacato che poi metteva tutti d’accordo. Lui amava un aforisma di Leonardo da Vinci: ‘Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire’. Credo lui l’abbia interpretata fino alla fine”. Alberto Angela parla così di suo padre, Piero Angela, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio dove si trova la camera ardente. 

“Per lui era importante, infatti, avere una vita colma. Ed è un suggerimento che ha dato a tutti noi: ‘Fate come me, sarà più facile arrivare alla fine’. E’ un insegnamento – evidenzia Alberto Angela – amare la vita, coltivare tutte le passioni. E’ quello che ha fatto lui: anche se da torinese sembrava molto riservato, dentro c’era un fuoco, il fuoco della conoscenza. Ha fatto tramissioni di tutti i tipi, dall’economia alla medicina. E ha attraversato questo ultimo periodo con una serenità incredibile, non l’ho mai visto in preda allo sconforto o alla tristezza o al dolore”. 

“Qualche anno fa ricorrevano i 50 anni dello sbarco sulla Luna e io – racconta Alberto Angela – ho insistito perché facessimo qualcosa assieme e abbiamo fatto quella puntata. Lui è tornato nei luoghi in cui aveva visto il decollo dell’Apollo 11. Una volta ha tirato fuori anche delle foto. C’era Armstrong. Aveva una quantità di esperienze. Una vita riempita. Questo è molto importante. Ed è stato uno dei motivi per cui se ne è andato soddisfatto, come quando ci alza da un tavolo dopo una bellissima cena con gli amici. Lui ha attraversato questo ultimo periodo con una razionalità, con i piedi per terra come se fosse una missione Apollo. Quando ha saputo che oramai era arrivato il suo tempo, lui ha fatto un calcolo così a spanne, del tempo che gli sarebbe rimasto e ha fatto tutte le trasmissioni che stanno andando in onda adesso di Superquark, un altro ciclo. Ha anche preparato un disco jazz, andando a registrare e tornando indietro. Aveva una forza incredibile. Ha fatto discorsi ai familiari e poi a voi. Dopo 24 ore se ne è andato. Questa sua serenità è stata possibile perché aveva un approccio razionale, scientifico ma anche pieno di vita e di amore”. 

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