(Adnkronos) – In attesa della prima seduta in Parlamento, convocata per giovedì 13 ottobre, a Montecitorio e Palazzo Madama, sedi di Camera e Senato, si muovono le squadre di tecnici e funzionari, per mettere a punto la macchina dell’accoglienza. Accoglienza per i neo-eletti che scatta già lunedì, con senatori e deputati che, con il telegramma di convocazione in mano, saranno registrati, con tanto di scatto di foto per il tesserino parlamentare. Le strutture di check-in saranno allestite al Senato nella Sala Caduti di Nassirya, alla Camera nella Sala del Mappamondo. In sala Nassirya, sono quasi pronti i kit per gli eletti, che riceveranno badge e quanto servirà per muoversi nei Palazzi, per la XIX legislatura. Alla Camera sarà la sala del Mappamondo ad accogliere i deputati. Per gli eletti possibilità di registrazione prevista fino a venerdì 14, giorno successivo alla prima seduta.
Intanto a Palazzo Madama e a Montecitorio, falegnami e operai specializzati, si occupano della manutenzione dell’Aula e delle sale delle varie Commissioni. Al Senato lavori nella Commissione Difesa, a due passi dall’ingresso di via degli Staderari, così come nelle altre Commissioni, ridotte da regolamento a 10, da 14 dopo il taglio dei parlamentari (200 gli eletti il 25 settembre, cui si aggiungono i 6 senatori a vita). Un occhio particolare è riservato agli impianti di climatizzazione, anche per evitare possibili sprechi e malfunzionamenti. Stesso discorso per l’impianto di illuminazione, già ‘tagliandato’ negli scorsi mesi, a partire dalle lampade a basso consumo che sono state già messe a regime in molti ambienti. Nella sala stampa che ospitano i giornalisti, in vista del pienone di giovedì si controllano pc e stampanti, così come il wi-fi, che è la prima cosa che viene chiesta dagli operatori dell’informazione, in vista di flash, lanci e articoli da inviare in tempo reale. Si sostituisce un mouse, si testano i collegamenti alle stampanti.
Dietro i loro banchi i dipendenti e i funzionari iniziano a sfogliare i ‘facciari’ con i volti degli eletti e i partiti di provenienza. Si iniziano a memorizzare le fattezze dei nuovi inquilini dei palazzi. “Questo è un quasi omonimo del famoso magistrato”, dice un dipendente in divisa blu a un collega, riferendosi a Francesco Emilio Borrelli, eletto con Italia Viva. Poi un altro avvisa: “facciamo attenzione, perché ancora alcuni seggi sono da assegnare, l’elenco non è definitivo”. Nel frattempo i dirigenti disegnano i turni per il 13. “Voi sarete lì, ai gruppi”, “voi seguite gli ingressi”.