(Adnkronos) – “Il furore dei giornalisti mainstream di mostrarsi ligi alla linea è lampante, e la lista del Corriere è l’emblema di questa attitudine ridicola e pagliaccesca. Chiunque non è d’accordo con il mainstream è filo Putin. Ma faccio un esempio: una persona di sinistra, come me, come può essere sostenitore di qualcuno che ha un regime economico che si fonda su un sistema oligarchico? O chi è per un mondo fondato sull’uguaglianza sociale, come può essere putiniano? E’ una buffonata”. Lo afferma all’AdnKronos Moni Ovadia, commentando la lista di ‘filo-putiniani’ pubblicata dal Corriere su cui è intervenuto ieri Franco Gabrielli.
“Mi sembra di essere tornato all’epoca fascista ‘taci, il nemico ti ascolta’ -osserva l’attore e scrittore- E’ la prova che in questo Paese la democrazia non esiste. Esistono dei simulacri di democrazia. Non c’è da Putin, ma non c’è neanche da noi. Qui non si discute nel merito, si cerca di screditare chi argomenta”. Tutto questo, secondo Ovadia, è a causa “dell’ideologia: l’Occidente è buono e l’Oriente è cattivo. Ma quando l’Occidente tanto buono ha voluto bombardare qualcuno sulla base di menzogne, l’ha fatto. Quindi inutile che qualcuno cerchi di fare quello ‘bravo'”.
La lista di nomi pubblicata dalla stampa, dunque, “non mi fa né caldo né freddo -spiega l’artista- perché so già a priori che è una pagliacciata, un tentativo di cercare una connessione su basi ideologiche”. Ovadia conclude poi con amarezza: “Io ho pagata cara la mia posizione. Non ho avuto nomine di direzioni di teatri, ho perso delle occasioni. La mia posizione non è gratis. Ma io sono un uomo coerente. Dico quello che mi pare, e continuerò a farlo”.