Neonato abbandonato dovrà tornare a madre naturale. Petizione dei genitori affidatari: “Dopo 3 anni un incubo”

(Adnkronos) – Con oltre 35mila firme, raccolte dal 6 novembre scorso, la petizione ‘Lasciate Miele con la sua mamma e il suo papà’ su Change.org sta arrivando al prossimo traguardo delle 50mila. “Siamo la mamma e il papà di un bimbo accolto tra le nostre braccia 3 anni fa grazie all’adozione nazionale, proprio nella giornata internazionale dei diritti dei bambini. Per questioni di privacy lo chiameremo qui con il soprannome che gli abbiamo sempre dato, cioè Miele” scrivono i genitori affidatari nella loro toccante petizione. “Miele aveva solo 16 giorni di vita quando lo abbiamo preso in braccio la prima volta, una tutina calda e un ciuccio molto grande; noi gli occhi pieni di stupore e il cuore che scoppiava di felicità. Sembrava l’inizio di una meravigliosa storia d’amore, ma presto si è tramutato nel peggiore degli incubi. Per un decreto che abbiamo appena ricevuto Miele verrà tolto dalla nostra famiglia e ‘collocato’ dalla madre biologica che non ha mai visto, né incontrato. Vi raccontiamo perché”. 

“Subito dopo il parto” nel ragusano la madre, scrivono nella petizione su Change.org, “l’ha messo in una busta per la spesa e consegnato al padre biologico” che “l’ha abbandonato per due lunghe ore in strada”. All’arrivo della polizia e dell’ambulanza “Miele è arrivato in ospedale in grave ipotermia e ipoglicemia ed ha lottato per la vita, riuscendo alla fine a sopravvivere”. “Il Tribunale per i minorenni di Catania lo ha affidato a noi, da tempo in lista d’attesa per l’adozione, dichiarandone – in assenza di segnali di interesse e riconoscimento da parte di nessuno – prima l’adottabilità e, poi, dopo due mesi l’affidamento pre-adottivo, che tutela e avvia la nascita di un nuovo nucleo familiare. Se è in atto l’affido pre adottivo, infatti, non può più avvenire un riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica (articolo 11 L. 184/83), e non si può nemmeno chiedere la revoca dello stato di adottabilità del bambino (articolo 21 L. 184/83)”. “Oggi, dopo 3 anni di vita con la sua mamma e il suo papà, Miele rischia di essere ‘riconsegnato’ alla donna che lo ha partorito e che è ancora sotto processo penale per concorso in abbandono di minore”. “Il decreto prevede come data di ‘rientro’ il 28/12/23 (subito dopo Natale, ndr.) e scrive nero su bianco che sono autorizzati i servizi sociali ad avvalersi persino delle forza dell’ordine per il ritiro coatto del piccolo da casa nostra, nel ‘pieno interesse del minore'”. 

“Ora immaginate un bambino – che ha già subito un rifiuto in grembo e un abbandono cruento alla nascita – essere costretto a lasciare, dall’oggi al domani, tutte le sue certezze, il suo mondo, le braccia sicure e il calore di mamma papà, gli unici affetti che abbia conosciuto, per essere inserito forzatamente in un contesto in cui tutto è estraneo compresa la persona che dovrebbe iniziare a chiamare ‘mamma’… Immaginate per un attimo il dolore nel cuore di un bambino così piccolo, il senso di smarrimento, la disperazione nel cercare i genitori e non trovarli più. Non c’è nulla in questa storia che sia nel miglior interesse del bambino”. 

“Ci appelliamo quindi a voi, allo spirito di umanità e protezione che governa anche la Commissione Onu per i Diritti del fanciullo. Non vogliamo permettere che il nostro bimbo sia costretto a subire un secondo abbandono, che provocherebbe un trauma indelebile e irreparabile. Lui conosce una sola mamma e un solo papà da sempre: noi, che lo amiamo incondizionatamente così come lui ama follemente noi. Aiutateci a firmare questa petizione. Aiutateci a far rispettare la legge che avrebbe dovuto proteggerci” firmato la mamma e il papà di Miele. 

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