Naufragio Cutro, un mese fa la tragedia. Il sindaco: “Riflettori non siano spenti”

(Adnkronos) – Sul naufragio di Cutro “i riflettori non devono essere spenti. Chi passa deve sapere cosa è successo lì per far riflettere ognuno di noi, la nostra generazione ma anche chi verrà”. Lo afferma all’Adnkronos Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, a un mese dalla strage dei migranti. Proprio per non dimenticare ieri l’amministrazione ha posto un monumento in memoria del naufragio anche grazie al contributo di un marmista locale. 

“Noi non ci fermeremo finché tutti i dispersi saranno ritrovati e speriamo presto. Stiamo vivendo questa come una grande tragedia familiare, siamo tutti colpiti – sottolinea il primo cittadino – Cutro non è solo ‘ndrangheta, che c’è e guai ad abbassare la guardia, ma quasi tutti i cittadini sono onesti, laboriosi, altruisti e accoglienti”.  

“Abbiamo vissuto anche noi l’emigrazione; si emigrava con i pacchi e valigie di cartone per trovare un posto migliore”, prosegue il sindaco sottolineando che i migranti che affrontano i viaggi della speranza “emigrano per disperazione e se mettono a rischio, come spesso succede, la loro vita e quella dei loro figli vuol dire che dove sono non vivono. Di questo dovremmo occuparci fin da subito e penso che il governo stia cercando di andare in questa direzione”.  

“A me non va di disquisire sulle polemiche che ci sono: se siamo riusciti qui a fare sinergia, con tutti i problemi che abbiamo come territorio, non vedo perché non la debbano fare, una volta per tutte, il governo e tutti i parlamentari”, prosegue Ceraso ricordando che tutti partiti sono stati al governo e la questione è finora irrisolta. “Non si deve strumentalizzare tutto, bisogna fare sinergia, andare in Europa e battere i pugni”, continua il sindaco spiegando che per fare questo però “serve unità di intenti e non abbassare la guardia su quanto è successo”. 

IL SINDACO DI CROTONE – “Una tragedia enorme. Una tragedia che, io credo, abbia cambiato un po’ le cose per il modo in cui è avvenuta, per il fatto che tanti bambini e tante donne hanno perso la vita”, afferma quindi all’Adnkronos il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. 

“Questo è stato il viaggio dei ricongiungimenti familiari, di gente che ha pagato 9mila euro per raggiungere un posto dove i familiari vivono già da anni – continua – Gente che era in paesi come l’Afghanistan, dove da anni non riusciva ad ottenere il permesso a raggiungere i parenti. Io credo che questo tragico naufragio abbia scosso non poco le coscienze”.  

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